Continua la battaglia di Greenpeace al fianco delle popolazioni indigene in Amazzonia
Il governo brasiliano progetta di costruire una diga gigantesca per sbarrare la strada al fiume Tapajós, tra i più grandi dell’Amazzonia, sacrificando un’area immensa e ricca di biodiversità allo scopo di produrre energia elettrica. Tuttavia São Luiz do Tapajós, il luogo dove dovrebbe sorgere l’opera, è la patria degli indigeni Munduruku, la cui vita dipende totalmente dal fiume e dalla foresta circostante. I Munduruku hanno deciso di difendere il loro territorio e Greenpeace interverrà al loro fianco per fermare i piani di costruzione del governo brasiliano.
Greenpeace ha chiesto a nove ricercatori indipendenti di condurre un’analisi critica dei documenti necessari per autorizzare il progetto: la Valutazione di impatto ambientale e lo Studio di impatto ambientale (VIA/RIMA in portoghese), consegnati l’anno scorso alle autorità competenti da Eletrobras, una delle principali compagnie elettriche brasiliane.
I risultati dell’analisi, appena resi pubblici, mostrano che la documentazione fornita da Eletrobras non adempie al suo compito fondamentale: anziché offrire informazioni sui rischi ambientali del progetto per poter decidere se autorizzare la costruzione delle dighe, di fatto è solo uno strumento per legittimare scelte politiche già prese. Greenpeace chiede dunque che le autorizzazioni siano respinte, non solo per le omissioni tecniche, ma anche perché le popolazioni native non sono state consultate.
Prima della sua pubblicazione, l’analisi commissionata da Greenpeace è stata presentata a un’assemblea degli indigeni Munduruku, in modo che tutti, e in particolare i vecchi saggi della tribù, fossero informati sugli effetti del megaprogetto. I Munduruku riuniti in assemblea hanno riaffermato la loro volontà e il loro diritto a opporsi alla diga sul fiume Tapajós.
Continua dunque la battaglia di Greenpeace al fianco delle popolazioni indigene in Amazzonia. Dopo aver aiutato i Ka’apor a mappare la foresta dell’Alto Turiaçu, nello stato di Maranao, per contrastare il trafficanti di legname, ora l’associazione ambientalista sarà al fianco dei Munduruku per impedire che la costruzione delle dighe sul fiume Tapajós stravolga la regione di São Luiz do Tapajós.