Le malattie cardiache sono la terza causa di morte nelle donne giovani, con età tra i 35 e i 44 anni e la seconda tra quelle nella fascia 45-54
E` grande il cuore delle donne e forte, fortissimo, resiste a tanti urti ed è longevo ma quando qualcosa non va esiste una `zona d`ombra` pericolosa ed è data da una informazione incompleta, ossia che le malattie cardiache siano appannaggio del sesso maschile. Lo spiega il Dottor Fabio Massimo Ferri, responsabile del reparto di cardiologia della Casa di Cura Villa Valeria di Roma: “Gli studi e le statistiche sulle malattie cardiache nel passato sono state effettuate prevalentemente sui maschi e anche il cinema ci ha messo del suo creando un `paradigma Hollywoodiano` di come si manifesta un infarto. Il copione cinematografico prevede invariabilmente l`insorgenza di dolore al braccio sinistro, senso di costrizione al torace, sudorazione algida e collasso ma le modalità di presentazione di un attacco di cuore possono essere molto diverse e soprattutto nelle donne sono atipiche rispetto a questo set di sintomi. Questo ha fatto si che le donne non siano consapevoli del rischio e che frequentemente sottovalutino alcuni sintomi, rimandando il ricorso alle cure mediche”. A ciò si aggiunge, come evidenziato dai dati sullo Stato Sanitario del Paese 2009-2010 pubblicati dal Ministero della Salute, che negli ultimi anni si è andata delineando una progressiva omogeneizzazione negli stili di vita dei due sessi: da un lato, gli uomini sembrano avere adottato abitudini e comportamenti più salutari, per esempio riducendo il fumo di sigaretta e l`abuso di alcool e incrementando l`attività fisica; dall`altro lato, lo stile di vita delle donne non sembra progredire di pari passo negli ultimi anni, suggerendo la necessità di individuare possibili comportamenti a rischio su cui intervenire”. E i dati epidemiologici raccontano una realtà molto diversa: le malattie cardiache sono la terza causa di morte nelle donne giovani, con età tra i 35 e i 44 anni e la seconda tra quelle nella fascia 45-54. “Nel periodo della premenopausa e in presenza di specifici fattori di rischio è consigliabile uno screening di base che preveda analisi del sangue, elettrocardiogramma basale o da sforzo. Un pit stop cardiaco che faccia il punto dello stato di Salute del cuore” raccomanda il dottor Ferri “le donne devono controllare la Salute del cuore alla stregua di quella dell`apparato riproduttivo. Specialmente se hanno una familiarità per disturbi cardiaci, sono ipertese, obese o diabetiche, se hanno il colesterolo alto e se hanno sofferto di gestosi durante la gravidanza”. 15 mila donne muoiono di infarto prima dei 55 anni, il doppio rispetto agli uomini. Sul totale di quelli che arrivano all`ospedale, le donne muoiono in misura doppia, in parte perché cercano aiuto e si rivolgono al pronto soccorso più tardi (Dati Center of Control Disease americani). In Italia la situazione non appare molto differente: al primo posto della graduatoria per mortalità si collocano, per maggiore frequenza, le malattie ischemiche del cuore, responsabili da sole di 75.098 morti (poco più del 12% del totale). Seguono, in seconda e terza posizione, altre malattie del sistema circolatorio: rispettivamente quelle cerebrovascolari (61.255 morti, pari al 10% del totale) e le altre malattie del cuore.