La maggiore quantita’ di vapore acqueo nell’atmosfera, provocata dalle acque sempre più calde, a sua volta determinera’ un incremento e un’ intensificazione delle piogge
“La temperatura del mare nel Golfo di Napoli la scorsa estate ha superato di 2-3 gradi la media del periodo di luglio e agosto, con picchi anche di 4 gradi. Tutto questo calore latente accumulato contribuira’ ad apportare una maggiore quantita’ di vapore acqueo nell’atmosfera che a sua volta determinera’ un incremento e una intensificazione delle piogge, favorendo lo sviluppo di sistemi temporaleschi capaci di portare severe ondate di maltempo nei periodi di instabilita’ atmosferica”. E’ quanto emerge dallo studio di Eugenia Oliva, ricercatrice dell’Arpac della Campania, che e’ stato illustrato oggi alla Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli nell’ambito del convegno “Clima, natura, futuro”. “I dati riportano – spiega Giuseppe Onorati, dirigente dell’unita’ operativa che gestisce il centro meteo e clima dell’Arpac della Campania – responsabile che in effetti a luglio e agosto abbiamo avuto le temperature a mare piu’ alte mai registrate, 29 gradi nel Golfo di Napoli e 30 gradi in Cilento. L’anomalia e’ rimasta e ancora adesso nel Golfo di Napoli siamo mezzo grado sopra la media. Questa e’ una delle componenti del sistema meterologico che influiscono sul tempo, perche’ la temperatura piu’ elevata porta a evaporazione e a una maggiore possibilita’ di precipitazione. Ma non e’ possibile collegare in maniera diretta la temperatura al singolo evento di pioggia che dipende dal movimento di tutte le masse d’aria: in questi giorni c’e’ stato uno scontro tra masse d’aria provenienti dal nord con aria piu’ calda proveniente dall’Africa. L’aumento di temperatura e’ pero’ uno dei fattori predisponenti per precipitazioni piu’ intense”.