Ecco come il calo delle vaccinazioni sia dovuto anche ad Internet
E’ di questi giorni la notizia secondo cui molti bambini non sono, ad oggi, vaccinati. Il dato preoccupa molti esperti, tra questi Stefania Salmaso responsabile del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e promozione della salute dell‘Istituto Superiore di Sanità (Iss), che durante la trasmissione Radio3 Scienza di Radio Rai ha affermato che “circa 5000 bambini ogni anno non vengono vaccinati contro malattie come poliomelite, difterite e tetano. Circa 10.000 non ricevono, all’età giusta, la profilassi contro morbillo e rosalia”. A nulla vale la grande tradizione italiana di vaccini e di diritto alla salute, tanto che i dati raccolti dal Ministero della Salute sono sconcertanti. Le vaccinazioni, infatti, hanno avuto una crescita nel periodo da 2000-2007, rimanendo stabili nel 2012, per poi subire un calo, soprattutto in alcune regioni, nel periodo 2012-2014. Non solo, i genitori giustificano le loro decisioni affermando che il loro volere sia quello di “uscire dal gregge” mettendo in dubbio quello che la maggior parte delle persone affermano. Il problema, secondo Salmaso, sembra essere dato anche da Internet che ha dato la possibilità di avere un modello di comunicazione, che assegna uno stesso valore e peso ad ogni comunicatore, impedendo di distinguere la loro autorevolezza.