Samantha Cristoforetti agli studenti: uscite da casa per guardare con gli occhi degli altri

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Samantha Cristoforetti ha parlato rispondendo a tutti gli interrogativi dei ragazzi, sulle tecnologie e i materiali utilizzati durante la missione, sulla vita nello spazio

“Uscite dal vostro ambiente, non per fare un viaggio turistico, ma per vivere appieno l’esperienza di un luogo diverso, per vedere le cose con gli occhi degli altri. La vostra generazione deve avere questo tipo d’impostazione, una visione globale, come per guardare la Terra da lontano per capire che le soluzioni ai problemi vanno trovate da una prospettiva piu’ alta”. L’ha detto Samantha Cristoforetti ai circa ottocento studenti delle scuole superiori che stamani hanno affollato l’auditorium Santa Chiara di Trento per ascoltarla nella prima tappa del Post Flight tour. Una serie di incontri che porteranno la prima astronauta italiana in giro per il Paese, per raccontare i suoi 200 giorni nello spazio, in orbita sulla Stazione spaziale internazionale, a 400 chilometri dalla Terra. AstroSamantha ha parlato rispondendo a tutti gli interrogativi dei ragazzi, sulle tecnologie e i materiali utilizzati durante la missione, sulla vita nello spazio, in assenza di gravita’, sul rapporto con i colleghi. Ma anche a quesiti piu’ personali, ad esempio su quando ha maturato l’idea di fare l’astronauta. “Alle elementari ero gia’ appassionata, rubavo i libri di mia madre in casa, leggevo romanzi di fantascienza. Quello e’ stato il primo germe, poi, crescendo, mi sono appassionata sempre piu’ a scienza e tecnologia” ha raccontato. E il trauma maggiore durante la missione? “Nessun trauma, il momento piu’ duro e’ stato l’atterraggio, qualche collega dice che l’impatto con il terreno e’ paragonabile a un tir che si scontra con una Cinquecento. Ma il nostro e’ stato anche abbastanza tranquillo, il minimo che ci si possa aspettare e’ sbattere il naso dentro il casco”. Non sono mancate le “grandi” domande: la scienza puo’ rispondere a tutto? “Non l’ho mai pensato – ha risposto – e generalmente piu’ troviamo risposte piu’ il mistero aumenta, piu’ sai e piu’ ti rendi conto di non sapere”.

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