Samantha Cristoforetti ricorda il lungo percorso che le ha permesso di diventare la prima astronauta europea nello spazio
La fantascienza e’ stata la scintilla che ha acceso la passione per lo spazio nell’astronauta italiana Samantha Cristoforetti. Lo ha raccontato lei stessa agli oltre cento studenti delle scuole superiori accorsi al Museo della Scienza e della Tecnica Leonardo da Vinci per la prima tappa milanese del suo Post Flight Tour, che la sta portando in giro per l’Italia insieme ai suoi compagni di spedizione, l’astronauta della Nasa Terry Virts e il russo Anton Shkaplerov, dell’agenzia Roscosmos. ”E’ nato tutto con una scintilla quando ero molto piccola: ero appassionatissima di libri di fanstascienza e di Star Trek. Poi quando cresci, devi accompagnare quella fantasia con interessi piu’ maturi, e io – dice l’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) – mi sono appassionata di Scienza, tecnologia e volo”. Ricordando il lungo percorso che le ha permesso di diventare la prima astronauta europea nello spazio, AstroSamantha aggiunge: ”non mi potevo augurare una formazione migliore: grazie al mio bagaglio di conoscenze ho avuto la possibilita’ di dialogare con gli scienziati, di acquisire dimestichezza con gli aspetti operativi della missione e di imparare il lavoro di squadra”. ”La storia di Samantha e’ la dimostrazione che ‘si puo’ fare’, partendo dall’Italia, essendo donna o uomo, se ci si pone degli obiettivi ci si impegna con determinazione”, afferma Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi). ”Gli astronauti – conclude – sono la punta di diamante di un sistema molto ampio in cui il Paese investe, con un sistema industriale forte e una grande capacita’ di ricerca”.