Il giorno 7 ottobre è stata resa nota la seguente comunicazione del Direttore dell’Osservatorio Vesuviano-INGV “a partire dalle ore 07:20 GMT (9:20 ora locale) è stata registrata attività sismica in forma di sciame nell’area dei Campi Flegrei. Al momento il numero di eventi è di 31. La magnitudo massima è pari a 2.5. L’area interessata dallo sciame è quella di Pisciarelli-Solfatara. Le profondità degli eventi sono comprese tra i 2 e i 3 km sotto il livello del mare.” Lo sciame ha destato una scomposta e preoccupante reazione da parte dei cittadini, sintomo di una generale impreparazione dei singoli, delle comunità, dei rappresentanti delle Istituzioni, ad affrontare una prevedibile ed ulteriore crisi sismica dal momento che l’area flegrea è interessata da un lento sollevamento bradisismico del suolo, tanto è vero che è stato dichiarato il livello di attenzione, già da tempo, da parte della Protezione Civile Nazionale.
Grave problema perché il livello di attenzione può preludere anche ad un successivo e più elevato livello di “allarme” per cui è fondamentale diffondere linee e piani di intervento adeguati. Non si può concepire che i responsabili della sicurezza dei cittadini stiano semplicemente “a guardare”. Detto questo si ricorda che è sempre in valutazione presso il Ministero dell’Ambiente il progetto di centrale geotermoelettrica presentato dalla società Geoelectric proprio nella conca di Agnano, a Pisciarelli a ridosso della Solfatara. Si fa presente che gli epicentri dello sciame sismico di pochi giorni fa ricadono nei pressi dell’area di Scarfoglio, proprio dove dovrebbe essere realizzata la centrale che oltre all’estrazione dei fluidi caldi prevede la loro reiniezione a pressione nel sottosuolo proprio nei pressi degli ipocentri recenti.
E’ stato fatto presente che una centrale simile che può innescare una sismicità indotta con eventi di 2,4 di magnitudo, come dichiarato nella relazione allegata al progetto elaborata dall’Osservatorio Vesuviano, aggiungerebbe altri problemi a quelli già esistenti e che per l’urbanizzazione dell’area un incremento di sismicità sarebbe dannosa anche per l’assetto socio-economico della zona in parte consistente basato sull’attività turistico-ricreativa. Sul sito ufficiale del Ministero competente (MISE-BUIG) si legge che nel marzo 2014 la società Geoelectric ha presentato una istanza di aumento di potenza per ulteriori 2,5 MWe e che il 30/09/2015 è stato pubblicato nel BUIG il rigetto dell’istanza di tale ampliamento di potenza nominale. E’ evidente che è stata rigettata l’istanza di ampliamento solo, fatta successivamente all’istanza per la costruzione della centrale. Non risulta che sia stato rigettato anche il progetto di centrale! Anzi, risulta che la valutazione del progetto di centrale continua il suo iter, come si può affermare in base ai dati disponibili fino ad oggi. Anche il progetto di centrale geotermoelettrica di Forio, nell’isola d’Ischia sta continuando il suo iter presso il Ministero dell’ambiente. Lo sciame sismico di pochi giorni fa rappresenta un vigoroso richiamo al buon senso per coloro che devono decidere se approvare o rigettare i progetti di centrali geotermelettriche di Forio e Scarfoglio che destano motivate preoccupazioni per la prevista sismicità indotta in aree urbanizzate e per di più già sismiche per natura.