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Ultimi ritocchi per la sentinella “Sentinel-3A”, la terza delle 17 previste da Copernicus
Ultimi ritocchi per la nuova ‘sentinella’ spaziale del Pianeta, Sentinel-3A: e’ la terza delle 17 previste da Copernicus, il programma di osservazione satellitare della Terra promosso da Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Commissione Europea. Il nuovo satellite sta ultimando i preparativi nello stabilimento francese di Thales Alenia Space in vista del lancio previsto per dicembre. Una volta in orbita, entrera’ in servizio come ‘guardiano’ degli oceani: sara’ operativo per almeno 7 anni e fornira informazioni preziose per la sicurezza in mare e il monitoraggio del clima. Costato 350 milioni di euro, Sentinel-3A rappresenta ”la spina dorsale del programma Copernicus, perché sara’ capace di battere a tappeto la superficie terrestre in tempi rapidi con un pacchetto di sofisticati strumenti a media risoluzione”, afferma il responsabile del progetto, Bruno Berruti.
Con il gemello Sentinel-3B, che sara’ lanciato a distanza di 18 mesi, il satellite fornirà una nuova mappa della superficie terrestre ogni due giorni. Sara’ in grado di osservare la topografia dei mari rilevando la temperatura superficiale di acque e terre emerse: fornirà cosi’ un contributo determinante per le previsioni delle condizioni del mare, migliorando la sicurezza della navigazione e il monitoraggio del clima. I dati raccolti permetteranno inoltre di controllare lo spessore dei ghiacci, la qualità delle acque e la presenza di inquinanti. Grazie ai suoi ‘occhi’, la sentinella vigilerà poi sulle foreste, monitorerà il consumo del suolo e faciliterà il controllo degli incendi. L’Italia ha giocato un ruolo di primo piano nella sua realizzazione: ”la piattaforma di Sentinel-3A e’ stata preparata nella sede romana di Thales Alenia Space – spiega l’amministratore delegato, Donato Amoroso – mentre uno degli strumenti a bordo e’ stato realizzato a Firenze dalla Selex Es”. ”Questo conferma l’importanza dell’Italia come partner economico, scientifico e industriale di Copernicus”, conclude Simonetta Cheli, del direttorato per l’osservazione della Terra dell’Es.