“Non bisogna confondere i mutamenti climatici che ci sono sempre stati da quando esiste la Terra con gli effetti disastrosi dei fenomeni atmosferici dovuti, invece, all’incuria umana”
E’ dalla seconda metà del XVIII secolo, quindi dall’inizio della rivoluzione industriale, che la velocità di crescita della temperatura superficiale della Terra e dei gas serra non è mai stata cosi’ elevata. E’ questo il dato allarmante emerso nel corso di un seminario svoltosi al Politecnico di Torino, che ha visto la partecipazione di uno dei suoi laureati in ingegneria più illustri, Franco Einaudi, negli ultimi anni direttore dell’Earth Sciences Division della NASA.
La struttura, che negli Stati Uniti d’America vede oltre mille scienziati provenienti da tutto il mondo impegnati nelle osservazioni climatiche, ha ormai a disposizione mezzo secolo di dati e immagini in archivio. “E’ sicuro – spiega Giovanni Perona, docente del Politecnico – che la presenza di anidride carbonica non è mai stata così importante. Ma non bisogna confondere i mutamenti climatici che ci sono sempre stati da quando esiste la Terra con gli effetti disastrosi dei fenomeni atmosferici dovuti, invece, all’incuria umana e ad uno sfruttamento indiscriminato del suolo. In realtà – conclude Perona – la Terra è una grande isola di Pasqua e tutti sappiamo bene come si siano autodistrutti gli abitanti di quell’isola”.