Tumori: gli integratori non aumentano il rischio di tumore alla prostata

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I prodotti impiegati nello studio non sono integratori alimentari, sostiene Federsalus

Non e’ vero che gli integratori alimentari aumentano il rischio di tumore alla prostata: e’ la replica di Federsalus e Aiipa (associazioni di produttori e distributori) allo studio dell’ospedale Molinette di Torino, diffuso nei giorni scorsi e pubblicato sulle riviste americane Nature Reviews Urology e The Prostate. “I prodotti impiegati nello studio non sono integratori alimentari – sostiene Federsalus – Due delle sostanze oggetto dello studio sono state assunte dai pazienti coinvolti in quantita’ doppie rispetto all’uso raccomandato dalle Linee Guida del Ministero della Salute”. Inoltre la ricerca – aggiunge la nota – e’ stata condotta “su pazienti con manifestazioni gia’ conclamate di adenoma pre-canceroso”. “Qualunque prodotto usato fuori dal range di tollerabilita’ – dichiara Alberto Martina, medico e professore presso il Dipartimento di Scienze del farmaco dell’Universita’ di Pavia -puo’ costituire un pericolo in presenza di una lesione”. Dello stesso tenore la precisazione dell’Aiipa che aggiunge: “E’ bene ricordare che i tre composti  selenio, licopeni e polifenoli del te’ verde, ndr) considerati singolarmente in studi molto piu’ ampi, hanno invece dimostrato efficacia nel preservare la fisiologia prostatica o comunque nessun aumento del rischio di insorgenza del cancro”.”Non ci sembra corretto – conclude la note di Aiipa – generalizzare in termini negativi e allarmistici, considerando che i risultati sono stati elaborati a partire da pochi dati disponibili”.

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