Per quel che riguarda ad esempio la carne rossa, collocata nel gruppo 2A, “è messa tra i ‘probabili’ elementi cancerogeni, perché ancora non c’è una certezza sugli studi epidemiologici. Poi ovviamente dipende dalla quantità”
“No agli allarmismi: l’Oms dice cose che in gran parte gia’ sappiamo, e nessuno si sogna di vietare il consumo di carne: come per tutti gli alimenti, serve equilibrio”. Cosi’ Carmine Pinto, presidente dell’associazione italiana degli oncologi (Aiom), commenta all’AGI lo studio dell’Oms che colloca tra i gruppi di rischio piu’ cancerogeni insaccati e carne rossa. “Lo Iarc (l’ente Oms per la ricerca sui tumori, ndr) da’ diversi livelli di rischio, legati al livello di probabilita’ che un determinato agente sia cancerogeno per l’uomo”, spiega Pinto. “Gli studi sugli insaccati hanno indotto gli esperti a collocarli nel gruppo piu’ a rischio perche’ se ne e’ appurata la cancerogenicita’, soprattuto per via di nitrati e nitriti, i conservanti che vengono utilizzati”. Ma va detto, avverte l’oncologo, “che si tratta in gran parte di studi vecchi, oggi si usano molto meno questi conservanti tossici”. Quanto alla carne rossa, collocata nel gruppo 2A, “e’ messa tra i ‘probabili’ elementi cancerogeni, perche’ ancora non c’e’ una certezza sugli studi epidemiologici. Poi ovviamente dipende dalla quantita’, non si puo’ dire che la carne rossa fa male come il fumo. C’e’ un equilibrio che va mantenuto”.