L’estate di San Martino è un periodo molto mite con prevalenza di schiarite e assenza di precipitazioni. Le sue origini, secondo la tradizione, sono legate all’episodio del “taglio del mantello” da parte di San Martino
L’11 novembre si celebra San Martino. Proprio in concomitanza con questa data, l’Italia e parte d’Europa vivranno la cosiddetta “estate di San Martino” . A ben vedere, le carte della pressione media, ricavate da decenni di osservazioni, vedono un aumento pressorio sull’Europa Sud-Occidentale. In particolare, è il famoso Anticiclone delle Azzorre a spingersi dalla Spagna verso Francia, Svizzera e Italia. Mai come quest’anno il clima regala un periodo mite e piacevole in pieno autunno.
L’arrivo dell’anticiclone, accompagnato da un aumento della temperatura, soprattutto in quota sta determinando un periodo molto mite, con prevalenza di schiarite e assenza quasi totale di precipitazioni… un motivo in più per trascorrere del tempo all’aria aperta e beneficiare della luce naturale. Il fenomeno dell’ “estate di San Martino” si osserva nell’emisfero australe in tardo aprile-inizio maggio; mentre in quello boreale a novembre. Il nome “estate di San Martino”, con cui viene indicato il periodo autunnale in cui, dopo le prime gelate, si verificano condizioni climatiche di bel tempo e relativo tepore, deriva, secondo la tradizione, dall’episodio del taglio del mantello.
Come noto, San Martino, figlio di veterano, una volta entrato in esercito, venne subito promosso al grado di circitor e inviato in Gallia, presso la città di Amiens. Il compito del circitor era l’effettuazione della ronda notturna e l’ispezione dei posti di guardia, nonché la sorveglianza notturna delle guarnigioni. Proprio durante una di queste ronde, avvenne l’episodio che cambiò la vita del futuro Santo; il più ricordato e impiegato episodio nell’iconografia di San Martino. Il Santo, infatti, incontrò un vecchio mendicante, coperto di stracci, bagnato, in evidente difficoltà e, non avendo altro da offrirgli, condivise col mendicante una parte del suo mantello. Subito dopo il cielo si schiarì e la temperatura si fece più mite.
La notte, Martino vide in sogno Gesù, rivestito della metà del suo mantello militare, che diceva ai suoi angeli: “Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato. Egli mi ha vestito”. Martino, allora, risvegliatosi, trovò il suo mantello integro. Il sogno ebbe un tale impatto su di lui che, già catecumeno, venne poi battezzato la Pasqua seguente, divenendo cristiano. Il nome “estate di San Martino” è condiviso con le culture iberofone e francofone. I paesi anglosassoni utilizzano il termine “Indian summer” (estate indiana), mentre in alcune lingue slave, tra cui il russo, l’estate di San Martino è chiamata “Bab’e leto”.