Il grafene potrebbe aprire la strada ad una nuova generazione di macchinari portatili low-cost per la produzione di raggi X
Addio ai “vecchi” raggi X: il grafene è in grado di generare raggi X più precisi e sicuri, lo dimostrano le simulazioni dei ricercatori del MIT, il Massachusetts Institute of Technology di Boston, pubblicate su Nature Photonics. La scoperta potrebbe aprire la strada ad una nuova generazione di macchinari portatili low-cost per la produzione di raggi X. “La nostra tecnica è unica perché è la prima non basata sull’accelerazione degli elettroni,” spiega Ido Kaminer. Colpendo con un raggio laser un foglio di grafene (formato da un sottilissimo strato di atomi di carbonio), è infatti possibile generare sulla sua superficie delle onde (“plasmoni”) che possono a produrre radiazioni di qualunque lunghezza d’onda. La radiazione può assumere una lunghezza d’onda uniforme, ben allineata e facilmente modulabile, come quella di un laser.