Una intensa “libecciata” dalla nottata fra venerdì e sabato spazzerà le coste tirreniche con raffiche fino ad oltre 100 km/h. E’ già allerta meteo per il weekend
Oltre al sensibile raffreddamento e all’arrivo delle prime nevicate a bassa quota su Alpi e Appennini, l’affondo del vortice polare fino al cuore dell’Europa nel weekend attiverà venti piuttosto forti dai quadranti occidentali, in grado di arrecare non pochi disagi alla navigazione marittima, e non solo. Nel corso della giornata di venerdì l’affondo di una nuova saccatura, riempita con aria molto fredda di tipo artica marittima, provocherà un marcato tracollo dei valori di geopoteziale in quota e barometrici al suolo. L’approfondimento della depressione, a carattere freddo, legata al “lobo scandinavo” del vortice polare, pronta a posizionarsi in prossimità della Finlandia, contribuirà ad accelerare la discesa del ramo più meridionale della saccatura artica fino al cuore del Mediterraneo e sull’Italia.
L’affondo di questa saccatura, nel corso della serata di venerdì, determinerà anche una marcata erosione delle propaggini più orientali del promontorio anticiclonico sub-tropicale posizionato da giorni sul Mediterraneo, il quale verrà costretto a ritirarsi in direzione della Spagna e dell’Atlantico portoghese. Ciò determinerà, a partire dalla serata di venerdì, un consistente inspessimento del “gradiente barico orizzontale” su tutto il Mediterraneo centrale, con una differenza di pressione fra le Alpi e le coste nord africane. Questo fitto addensamento di isobare sopra i mari italiani determinerà una conseguente intensificazione della ventilazione da SO e O-SO, che si attiverà lungo il margine più meridionale della saccatura, in ingresso sul Mediterraneo.
Al contempo il robusto promontorio anticiclonico oceanico, rafforzandosi ulteriormente sul vicino Atlantico orientale, si contrapporrà con le isobare piuttosto strette, facenti capo alla depressione a carattere freddo, in azione sulla Scandinavia, poco ad est delle coste orientali scozzesi. Questa depressione fredda, scivolando velocemente di latitudine fino in prossimità delle coste olandesi, interagirà con la barriera alpina. A contatto con le Alpi la profonda depressione di origine polare rischia di subire uno “split” orografico, con il contemporaneo isolamento di un nuovo minimo depressionario derivato sottovento, sul Golfo di Genova, molto profondo, pronto a inspessire il “gradiente barico” sul bacino centrale del Mediterraneo. L’interazione fra le opposte figure bariche dinamiche produrrà una significativa compressione del “gradiente barico orizzontale” fra il Tirreno e l’Italia settentrionale che determinerà un intenso squilibrio barometrico fra la costa nord-africana e l’Italia settentrionale.
Il forte “gradiente barico orizzontale” che si verrà a costruire nella notte fra venerdì e sabato, acuito ulteriormente dalla spinta di masse d’aria sempre più fredde, di origini polari marittime, in sfondamento dal Rodano, che a loro volta causeranno un aumento della pressione barometrica fra la Spagna e il mare delle Baleari, agevolerà l’innesco di una impetuosa ventilazione da O-SO e SO, che dal mar di Alboran e dal Canale di Sardegna si propagherà a tutto il Tirreno, fino alle coste di Toscana, Lazio, Campania, Calabria, Basilicata, tramite un intenso libeccio che risalirà il bacino tirrenico, sollevando un imponente moto ondoso, con onde di “mare vivo” che potranno raggiungere i 4.0-5.0 metri di altezza.
I venti più forti, a partire dalla nottata fra venerdì e sabato, dovrebbero sferzare dapprima la Corsica, con raffiche da O-SO molto forti capaci di toccare i 130-140 km/h a Capo Corso, per propagarsi al basso mar Ligure, all’isola di Gorgona e alle coste della Toscana, fra carrarese e livornese, dove in nottata subentreranno forti burrasche da SO e O-SO. In particolare tra livornese, pistoiese, massese, pisano e senese il libeccio, molto forte e a raffiche, oltrepasserà la soglia d’attenzione, con picchi davvero molto elevati, di oltre 80-90 km/h nei punti più esposti della fascia costiera. Ma raffiche molto forti, in grado di lambire picchi estremi fino a 90-100 km/h nella fase clou, si potranno misurare anche lungo l’Arcipelago Toscano. La libecciata dovrebbe proseguire fino alla giornata di domenica, pur iniziando a perdere parte della sua intensità.
Ma la traslazione dei massimi di “gradiente barico orizzontale” in prossimità del medio Tirreno le intense burrasche da O-SO e Ovest cominceranno a spingersi sul Lazio, le coste della Campania e la Calabria tirrenica, specie il cosentino, dove si potranno misurare picchi di oltre gli 80 km/h. Parte di questi intensi venti di libeccio, dopo aver sferzato le coste di Toscana, Lazio e Campania si propagheranno verso l’entroterra scavalcando molto velocemente le creste dell’Appennino e scivolando sotto furiose raffiche di “garbino” lungo le coste adriatiche (versante sottovento), tra Molise, Basilicata orientale e Puglia, con picchi capaci di superare la soglia degli 80-90 km/h lungo l’uscita delle principali vallate appenniniche.
Qui l’effetto del vento di caduta dai crinali dell’Appennino Molisano e Lucano farà acquistare ulteriore velocità alla massa d’aria che raggiungerà le sottostanti vallate e le coste del basso Adriatico e dell’alto Ionio tramite impetuose e turbolenti folate che potranno risultare, a tratti, anche molto forti, lì dove l’orografia determina locali effetti di “amplificazione”. Il “garbino” sulle coste del basso Adriatico soffierà in modo molto forte nella giornata di sabato, con forti raffiche di caduta che batteranno in modo particolare la Puglia centro-meridionale.