Clima: “All’Italia servono nuove e adeguate politiche di prevenzione del suolo”

MeteoWeb

Secondo il presidente della Cia, Dino Scanavino è necessario un piano di prevenzione adeguato del suolo italiano

Le continue tragedie che si susseguono a causa dei fenomeni alluvionali sono dovute ad una totale assenza di un piano di difesa e conservazione del suolo. ” Ci auguriamo che si arrivi presto all’approvazione definitiva del ddl in materia, dopo il si delle Commissioni Ambiente e Agricoltura della Camera al testo” , almeno da quanto afferma il presidente della Cia, Confederazione italiana agricoltori, Dino Scanavino. “Negli anni scorsi poco si è fatto per tutelare il territorio da incuria e degrado –  continua Scanavino – ed evitare l’abbandono da parte degli agricoltori, la cui opera di presidio e manutenzione è fondamentale. Tutti i terreni coltivati, assieme a quelli boschivi, giocano un ruolo essenziale per stabilizzare e consolidare i versanti e per trattenere le sponde dei fiumi, grazie anche alla capacità di assorbimento e di riduzione dei tempi di corrivazione delle acque, aiutando così a scongiurare frane e cedimenti del terreno”. “Eppure – continua Scanavino – dal 1970 la superficie agricola utilizzata (Sau) è progressivamente diminuita di 5 milioni di ettari, tra cementificazione selvaggia e abbandono, e questo processo spesso non è neanche stato accompagnato da un adeguamento della rete di scolo delle acque. Inoltre, dal 1950 a oggi sono stati spesi, con la ‘logica del dopo’, oltre 60 miliardi di euro mentre oggi ne servirebbero 40 per mettere in sicurezza il territorio”. In Italia il rischio idrogeologico coinvolge 6.633 comuni, dove un cittadino su dieci vive in aree a rischio frane ed alluvioni. Per questo è necessario che il governo approvi un piano che possa regolare e contenere il consumo di suolo, che rappresenta un primo passo fondamentale per un approccio consapevole del territorio del nostro Paese. “All’Italia servono nuove e adeguate politiche di prevenzione del suolo, a cui affiancare una puntuale azione di vigilanza – conclude Scanavino– e controllo delle situazioni a rischio che deve coinvolgere prima di tutto gli agricoltori”.

Condividi