“Parigi oggi è il luogo simbolico per eccellenza per esplicitare le connessioni profonde tra clima e pace, tra petrolio e guerra”
“Oggi lottare per un buon accordo globale sul clima vuol dire combattere le lobbies delle fonti fossili, rifiutare il terrorismo, rilanciare la democrazia e la pace. Parigi oggi è il luogo simbolico per eccellenza per esplicitare le connessioni profonde tra clima e pace, tra petrolio e guerra. L’emergenza climatica non può essere affrontata con gli strumenti della guerra e richiede un accordo globale e un organismo autorevole che ne verifichi l`applicazione“. Lo dichiara il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, mentre partecipava alla “Marcia per il clima” che si svolge a Roma, in occasione dell’apertura a Parigi della COP21. “I governi di tutto il mondo, riuniti a Parigi dovranno giungere a un accordo equo e legalmente vincolante, che consenta di limitare il riscaldamento globale almeno al di sotto di 2°C e acceleri la transizione verso la decarbonizzazione. La scommessa è che si possa assicurare un futuro giusto e sostenibile per tutto il pianeta con un mondo alimentato al 100% da energia rinnovabile entro il 2050. Serve una forte volontà politica per un irreversibile cambio di rotta“. Secondo Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente, “serve un taglio drastico dei sussidi alle fonti fossili, per riequilibrare il mercato e liberare denaro (secondo il FMI 1.800 miliardi di euro) da mettere a disposizione delle misure di mitigazione e adattamento per combattere i cambiamenti climatici in tutto il mondo. In Italia, su questo fronte il governo sta sbagliando: con una scelta irresponsabile rilancia le trivellazioni e fa regredire le rinnovabili. Speriamo che ha Parigi sappia cambiare drasticamente direzione e sostenere l`eliminazione totale ed equa dei sussidi alle fonti fossili entro il 2020“.