La Cop21 mostra quanto sia importante, per tutti gli Stati, la salvaguardia dell’ambiente
La Conferenza di Parigi avrà inizio tra quattro giorni e impegnerà 160 capi di Stato nell’assidua ricerca di misure che possano contenere o limitare i cambiamenti climatici. Difficile farlo dopo gli eventi che hanno sconvolto la città di Parigi. Difficile farlo, quando tra i presenti, vi sono capi di Stato in guerra tra loro. Eppure, tutti sembrano essere preoccupati. Di certo, i cambiamenti climatici interessano tutti e mettono a serio rischio tutti i paesi del mondo. Proprio per questo, i leader mondiali scelgono di incontrarsi per trovare una soluzione in grado di contrastare le drastiche conseguenze. Per quanto speranzosi, soprattutto dopo i risultati ottenuti da Cina e Stati Uniti, sarà difficile trovare un accordo comune. L’India, infatti, ha già espresso la sua posizione di totale disaccordo nei confronti di coloro che richiedono un taglio delle emissioni di CO2. Aldilà di tutto, la partecipazione di tutti gli Stati è fondamentale e incredibile. Condivide questo pensiero, anche Gian Luca Galletti, ministro dell’Ambiente italiano che ha dichiarato in Aula alla Camera, le Comunicazioni del Governo per la XXXI Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, come la Cop21 sia “una priorita'” e abbia “un simbolismo molto piu’ forte delle Cop precedenti. A Parigi si incontreranno 160 capi di Stato che insieme discuteranno come combattere il cambiamento climatico e tra essi ci saranno capi di Stati in guerra fra loro eppure si incontrano per risolvere insieme un problema globale”. L’evento sarà “in una citta’ che e’ stata oggetto di durissimi attacchi” e proprio per questo “abbiamo apprezzato molto la posizione del presidente Hollande e del ministro degli Esteri Fabius che hanno voluto subito ribadire con forza che la Cop21 si sarebbe tenuta comunque”.