A Napoli da oggi fino al 14 novembre il Congresso nazionale dell’Aipo, discuterà di svariati temi legati alla pneumologia. Si contano duemila partecipanti
Da oggi fino al 14 novembre l’Associazione italiana pneumologi ospedalieri (Aipo) si riunirà a Napoli per porre l’accento su problemi di rilevante calibro: si discuterà di malattie respiratorie, aumento di allergie e altre diverse patologie asmatiche non ancora del tutto conosciute. Per le tre giornate si contano all’incirca duemila partecipanti, compresi relatori e moderatori, oltre che pubblico, e il Presidente dell’associazione, Fausto de Michele, incentrerà il suo intervento sul tema “Qualità e sostenibilità: le sfide per la pneumologia” scelto appositamente per l’incontro.
“E’ la più importante occasione di confronto” spiega a La Repubblica il presidente, che continua “saranno affrontate le più recenti innovazioni nella diagnosi e nella terapia di patologie acute e croniche: noi abbiamo dieci milioni di pazienti affetti da patologie respiratorie croniche che assorbono ingenti risorse del fondo sanitario a fronte di soli tremila pneumologi attivi in Italia. Da soli i medici non ce la fanno, perciò bisogna individuare modelli di cooperazione con altre figure, mediche e non, per garantire l’accesso alle cure.E poi gli sprechi: prestazioni non appropriate, ripetizioni di esami inutili e non corretta prescrizione dei farmaci”.
Si parlerà inoltre di cronicità respiratoria, inquinamento atmosferico e la sua influenza nelle svariate allergie che colpiscono sempre di più la società, e di cambiamenti climatici. Tema scottante la questione relativa alla Terra dei Fuochi esposta da Gennaro Esposito e Gaetano Rivezzi, rappresentanti dell’associazione “Medici per l’ambiente“.
E ancora si farà chiarezza sulla tubercolosi, malattia infettiva più diffusa nel mondo, e sull’inutile allarmismo riversato sull’ondata migratoria registratasi negli ultimi tempi.