Una massa di aria gelida sprofonda sull’est della Siberia, anticiclone termico in ulteriore rinforzo ad est degli Urali
Nel corso dei prossimi giorni l’inverno lancerà il suo primo vero assalto sull’area siberiana, sfornando la prima vera ondata di gelo di stagione, con l’affondo di un vasto blocco di aria di origine artica che affonderà sulla Repubblica di Jacuzia, fino al sud-est della Russia asiatica. La figura del vortice polare troposferico continua a presentarsi piuttosto compatta, per merito dello “stratcooling” che sta interessando la stratosfera, mantenendo un assetto bipolare, con due lobi posizionati, rispettivamente, fra l’arcipelago Artico canadese, e le coste artiche siberiane, dove sono stabilizzate due vaste circolazioni depressionarie colme di aria molto gelida alle quote superiori della troposfera.
Il fulcro della profonda circolazione ciclonica, tende a fiondarsi proprio sulla Jacuzia, dove si è appena rigenerato un nuovo profondo vortice, pieno di aria molto gelida in quota, che nella giornata di domani, venendo intercettato dal ramo del “getto polare” che dall’Asia centrale si propaga molto rapidamente fino alla Mongolia e alla Cina, scivolerà nel cuore della Siberia orientale, con un minimo posizionato sopra l’altopiano di Stanovoj. Questo vasto ciclone freddo, approfondendosi fino ad un minimo barico al suolo che scenderà al di sotto dei 990 hpa, nei prossimi giorni apporterà condizioni di maltempo dalle caratteristiche invernali su gran parte della Siberia centro-orientale, con nevicate frequenti accompagnate da venti gelidi piuttosto sostenuti, prevalentemente settentrionali e occidentali, a tratti anche piuttosto sostenuti. Specie sul settore più settentrionale dell’altopiano della Siberia centrale, e sulla Siberia meridionale, dove l’infittimento del “gradiente barico orizzontale” potrà attivare una sostenuta ventilazione da SO e O-SO.
La struttura ciclonica, ben strutturata nella media e alta troposfera, durante la fase di sviluppo e successivo approfondimento, sarà ben alimentata, lungo il suo margine più occidentale, dal passaggio del ramo principale del “getto polare”, il quale lambendo il vortice depressionario, gli imprimerà una significativa avvezione di vorticità positiva. L’avvezione di vorticità positiva, incentivata dal passaggio del ramo principale del “getto polare”, approfondirà ulteriormente la depressione siberiana, la quale irrobustendosi comincerà ad estendere i propri tentacoli in direzione della Mongolia orientale e del nord della Manciuria, dove piomberà una saccatura, alimentata lungo il bordo più occidentale dall’affondo di aria gelida, che dal mare di Laptev si tufferà verso la Repubblica di Jacuzia, determinando nevicate diffuse e un diffuso calo delle temperature, che scivoleranno al di sotto dei -30°C -35°C, ma con picchi fin sotto i -40°C -42°C sul nord della Jacuzia. La profonda depressione extratropicale a carattere freddo si assocerà, nei bassi strati, ad un sistema frontale che tenderà rapidamente ad occludersi, venendo riempito da aria gelida a tutte le quote.
Il transito di questo sistema frontale, seguito da un blocco di aria gelida d’origine artica in discesa dal mare di Laptev, darà la stura a delle precipitazioni nevose, anche piuttosto diffuse su gran parte della Siberia centro-orientale, dove si potranno verificare anche dei rovesci di neve. Nel frattempo lo sviluppo di un robusto anticiclone di origine termica, con massimi di oltre 1045 hpa sopra l’altopiano della Siberia centrale, favorirà lo scivolamento di una parte di questa aria artica, lungo il bordo più orientale di questa struttura anticiclonica, attraverso una moderata ventilazione dai quadranti settentrionali che si propagherà fin sulla Mongolia e la Manciuria. Basti pensare che dalla serata di domani, un nocciolo di aria piuttosto gelida, con isoterme di -24°C alla quota di 850 hpa (circa 1200 metri) raggiungerà l’area dei monti Stanovoj.
Questo afflusso di aria gelida, di origine artica, genererà un drastico crollo dei valori termici nei bassi strati, che si porteranno su valori abbondantemente inferiori alla soglia dei -27°C -30°C anche a bassissima quota. Ma picchi sotto i -35°C -40°C, specie fra il bassopiano della Siberia occidentale e il settore più orientale del Kazakistan. Va però specificato che trattandosi di masse d’aria artiche continentali, d’estrazione siberiana, queste si presenteranno piuttosto gelide solo nei bassi strati, visto che presentano uno spessore non superiore ai 1.5-2.0 km. Ciò farà avvertire il gelo maggiormente nelle località a bassa quota, mentre in quota i valori termici potranno risultare anche un po’ più elevati.
Nei prossimi giorni il deposito delle masse d’aria gelide nei bassi strati, assieme all’effetto “Albedo” indotto dai terreni innevati della Siberia, del Kazakistan e parte della Mongolia, produrrà forti inversioni termiche che potranno far sprofondare i termometri, anche al di sotto dei -26°C -27°C. Ma con picchi anche sotto i -30°C -32°C fra la Mongolia e l’area montuosa dei monti Stanovoj. Si verrà così ad isolare, a partire dalla prossima settimana, un “serbatoio di aria gelida” piuttosto esteso, dalla Siberia orientale al Kazakistan, che di sicuro, nei prossimi giorni, rafforzerà ulteriormente l’anticiclone termico “russo-siberiano”, nell’area ad est dei monti Urali. Da questo primo scorcio d’autunno abbiamo notato come anche quest’anno il “lobo siberiano” quest’anno sia predisposto a distendere un asse decisamente più favorevole per l’Asia centrale che per l’Europa. Un particolare di non poco conto che potrebbe condizionare la traiettoria delle future ondate di freddo che caratterizzeranno la stagione invernale.