Lo studio è stato condotto dall’Ateneo di Modena e Reggio Emilia, che ha analizzato 111 casi di leucemia infantile
Una ricerca ha rilevato un dato preoccupante: l’aumento della correlazione fra incidenza della leucemia infantile e la residenza in aree densamente abitate, a prescindere da inquinamento da traffico. Lo studio è stato condotto dall’Ateneo di Modena e Reggio Emilia, che ha analizzato 111 casi. L’ipotesi più accreditata è quella infettiva, legata alla maggiore densità della popolazione nelle aree molto urbanizzate. “Abbiamo individuato 111 casi di leucemia infantile diagnosticati nel periodo 1998-2011 nelle province di Modena e Reggio Emilia e una popolazione di controllo, costituita da quattro bambini appaiati per sesso, anno di nascita e provincia di residenza a ciascun caso. Di tali bambini abbiamo georeferenziato l’indirizzo di residenza e determinato l’uso del suolo nelle immediate vicinanze (100 m), basandoci sulla mappatura del territorio regionale effettuata mediante telerilevamento. Questi risultati suggeriscono come la residenza in aree altamente urbanizzate sia associata a un incremento del rischio di leucemia infantile. Resta da individuare allora con certezza a cosa sia legato il rilevato aumento del rischio, se non direttamente rimandabile all’inquinamento,” spiega Carlotta Malagoli, prima autrice del lavoro.