Gli esperti, il burro produce vitamina D fondamentale per il sistema immunitario
In pochissimi conoscono le proprietà benefiche del burro. Da sempre considerato un “cattivo” alimento, in realtà è fondamentale nella dieta mediterranea. A spiegarlo è lo specialista in Scienza dell’Alimentazione, Pierluigi Rossi; che oggi, è intervenuto al Festival del burro di Thiene, in provincia di Vicenza. Lo specialista spiega che “il burro e’ a buon diritto un elemento fondamentale della dieta mediterranea, e, come pure i formaggi, fa parte del capitale nutrizionale e gastronomico del nostro Paese”. Gli effetti benefici del burro sono dati, in principale modo, dalle sue origini. Esso è ottenuto dal latte bovino e infatti “porta nel nome la sua origine mediterranea, deriva dal greco antico per formaggio bovino. Il focus nutrizionale del burro sta proprio nel complesso molecolare lipidico, cioe’ in quella parte che in passato era invece demonizzata. E’ una formula naturale utile per la crescita – spiega Rossi – e integrita’ delle cellule dell’intero organismo, e’ un alimento naturale composto da centinaia di molecole, con un valore superiore ai suoi singoli componenti nutrizionali”. Tra le qualità del burro troviamo la vitamina D, che ha proprietà immunitarie.
Molto spesso, però, questo è associato al colesterolo e ai danni che questo comporta. L’esperto però spiega che “mangiare il burro pensando solo al colesterolo e’ una scelta alimentare errata – aggiunge Rossi – e non corretta scientificamente. Una porzione di burro, 10 grammi, contiene 24 milligrammi di colesterolo, pari all’ 8% della dose giornaliera, consigliata di colesterolo alimentare che e’ pari a 300 mg. Il colesterolo e’ la molecola che il sole trasforma sulla cute in vitamina D, regina delle ossa e del sistema immunitario. L’organismo umano a ogni eta’ ha bisogno di colesterolo e, se non lo si introduce con la alimentazione, le cellule lo producono da se’. Cioe’ abbiamo il colesterolo esogeno, introdotto con l’alimentazione e non deve superare la dose di 300 mg. al giorno, e il colesterolo endogeno che il fegato e la cute soprattutto producono: circa 2 grammi al giorno”. Sempre il dott. Rossi, spiega che “non introdurre con gli alimenti il colesterolo stimola il fegato a produrne di piu’ al fine di assicurare una sana e vitale risposta alla domanda “personale” che ogni organismo ha di colesterolo per trasformarlo in ormoni steroidei, estrogeni, progesterone, testosterone, cortisolo, essenziali per funzionalita’ e integrita’ dell’intero corpo”.