Secondo l’esperto Guido Lanzani, il modo migliore per diminuire i livelli di PM10 è puntando sullo sviluppo tecnologico
Per il 20° giorno consecutivo oggi la città di Milano supera i limiti consentiti dalle legge di PM10. Come Milano, il territorio tutto compreso nel bacino padano deve fare i conti con l’inquinamento.”Le cause dell’aumento dell’inquinamento sono le emissioni antropiche dell’uomo e le condizioni meteorologiche“, dichiara Guido Lanzani responsabile qualità aria dell’Arpa Lombardia ai microfoni di MeteoWeb. Le inversioni termiche e l’alta pressione, che comporta tempo mite e stabile, influiscono notevolmente sull’inquinamento.
La presenza delle Alpi e degli Appennini contribuisce ad un ristagno dell’aria, infatti è ” come essere in una pentola a pressione con un coperchio dove l’aria non riesce ad uscire“, continua Lanzani. A questo si aggiunge la scarsa ventilazione, che impedisce agli inquinanti di disperdersi. Alle condizioni meteorologiche si aggiungono le attività antropiche. Il traffico autoveicolare, che produce ossidi di azoto unito all’ammoniaca prodotta dalle attività agricole, determina la formazione di nitrato d’ammonio, che genera un inquinamento di tipo 2. Il nitrato di ammonio è infatti responsabile di almeno il 30% di Pm10. “Il traffico è infatti la prima fonte di NOx e la seconda di PM10, è vero che l’inquinamento generato dai tubi di scappamento – continua l’esperto – sta diminuendo notevolmente sia per i veicoli a benzina, che per quelli diesel. E’ necessario però prestare attenzione, all’attività dei freni e dei pneumatici, soprattutto nei veicoli a benzina“.
La prima fonte di PM10 è, invece, la combustione della legna, che produce il 45% di PM10. A questa segue l’industria. E’ anche vero però che ” nelle aree urbane, il traffico influisce molto sulla produzione di PM10. Infatti, nel centro città il caminetto è usato meno“. Rimane comunque la combustione della legna il primo produttore di PM10. Lanzani sottolinea che le azioni delle amministrazioni hanno contribuito ad una diminuzione dell’inquinamento. Infatti, rispetto agli anni precedenti i livelli registrati attualmente sono di gran lunga inferiori. “Ad oggi, molto influisce l’assenza di precipitazioni“, continua. Infatti “nel 2006 si contarono 150 giorni complessivi di livelli superiori al limite. Oggi siamo arrivati “solo” a 86 giorni“. Per quanto efficiente sia stata l’azione delle amministrazioni locali, molto deve essere fatto sia a livello italiano che europeo. “Il miglioramento deve nascere a monte. Siamo a buon punto – prosegue Lanzani – ma la meta è ancora lontana“. E’ necessario “proseguire nello sviluppo tecnologico delle stufe e dei camini. I camini attuali sono 100 volte meglio di quelli di 15 anni fa. Per far si che Kyoto e Parigi siano compatibili con Milano, bisogna puntare sullo sviluppo tecnologico“.
Ognuno di noi, può contribuire a migliorare l’ambiente in cui vive con piccoli accorgimenti. Innanzitutto, muovendosi a piedi o in bicicletta. ” Il bikeMi è un servizio molto comodo“. Incentivare l’uso dei mezzi pubblici o organizzarsi insieme ad altri genitori per portare i propri figli a scuola, iniziativa che è in aumento. “Trovo assurdo che per accompagnare un bambino di 25 kg debba prendere una macchina di 2 quintali, meglio andare a piedi”. Per coloro, che utilizzano i caminetti ci sono alcuni piccoli accorgimenti, che potrebbero migliorare l’ambiente in cui si vive. Innanzitutto sulla legna: “non bisogna lasciarla fuori, piuttosto va conservata in luoghi secchi. Prima di utilizzarla è necessario essicarla. Non usate legna fredda, ma tenetela sempre vicino al caminetto” e ancora “prima di bruciarla accertatevi che abbia le giuste dimensioni. Un pezzo di legno troppo grosso, brucia male“. Per coloro che invece utilizzano il pellet è necessario accertarsi che “sia di buona qualità e certificato, così brucia meglio“. Ovviamente “tutto quello che concerne il risparmio energetico è positivo“, prosegue. “Utilizzate lampadine a risparmio energetico, scegliete elettrodomestici di classe più alta, non lasciate in standby dispositivi elettronici e consumate prodotti di stagione“, ha concluso.