Astronomia: scoperta rara reazione nucleare all’interno delle giganti rosse

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Alcuni scienziati hanno scoperto una rara reazione nucleare che avviene all’interno della struttura delle stelle giganti rosse

Le stelle giganti rosse sono una tipologia di stella, in cui si trasformerà il nostro Sole. Per questo motivo sono molto spesso sotto gli occhi dei nostri studiosi, che ne studiano la struttura e l’evoluzione. L’esperimento LUNA, realizzato nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, ha scoperto una rara reazione nucleare propria della struttura delle stelle. Questa particolare reazione è relativa alla produzione di sodio, fondamentale per la nascita degli elementi che costituiscono il nostro Universo. I ricercatori hanno esaminato tre risonanze, in una di questa è stato possibile constatare la possibilità di una reazione del ciclo neon-sodio al loro interno, fondamentale per la liberazione di energia. L’importanza dello studio ha fatto si, che questo fosse pubblicato sulla rivista Physical Review Letters“Questo risultato è un’importante tessera del puzzle cosmico sull’origine degli elementi che l’esperimento studia da 25 anni. Le stelle producono energia e nel contempo assemblano gli atomi tramite una complessa rete di reazioni nucleari. Pochissime tra queste reazioni sono state studiate nelle condizioni in cui avvengono all’interno delle stelle, e tra questi pochi risultati molti sono quelli ottenuti con questo acceleratore“, spiega Paolo Prati, spokersperson dell’esperimento.

il-puzzle-cosmico-dell-origine-degli-elementi-ai-laboratori-del-gran-sasso-58297.660x368LUNA è un acceleratore lineare di piccole dimensioni, che è stato installato in un laboratorio sotterraneo. L’acceleratore deve studiare le reazioni nucleari che si producono all’interno delle stelle e dove si producono gli elementi, che compongono la materia per poi disperdersi in polveri cosmiche dopo giganti esplosioni. LUNA nasce dalla collaborazione tra 50 ricercatori italiani, tedeschi, scozzesi ed ungheresi con la partecipazione dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare per l’Italia, l’Helmholtz-Zentrum Dresden-Rossendorf per la Germania, il Mta-Atomki per l’Ungheria, la School of Physics and Astronomy dell’Università di Edimburgo. L’Italia, invece, è rappresentata dai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN, le sezioni INFN e le Università di Bari, Genova, Milano, Napoli, Padova, Roma La Sapienza, Torino e l’Osservatorio INAF di Teramo. LUNA ricrea le energie delle reazioni nucleari innescatesi dopo il big bang, quando si sono formate appunto le prime stelle. Un periodo ancora poco chiaro agli scienziati. LUNA utilizza un acceleratore lineare di piccole dimensioni, dove sono accelerati i fasci di idrogeno o elio e vengono fatti scontrare contro un bersaglio, dando così vita ad altre particelle. Le collisioni sono riprese da alcuni rivelatori per permettere agli scienziati di studiare le reazioni che si creano.

 

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