Quaranta città della Cina settentrionale, fra cui Pechino e Tientsin, hanno emesso avvisi di allerta per inquinamento atmosferico. Lo ha riferito il centro di gestione delle emergenze per l’inquinamento dell’aria. Pechino ha dichiarato per la terza volta in poco tempo l’allarme rosso, che indica la situazione più grave. Nella capitale il massimo livello di allerta è stato in realtà prolungato, perché era stato dichiarato da sabato scorso sino a oggi. Allarme rosso anche a Baoding, Handan, Langfang e Xingtai. A Tientsin e in altre 12 città della provincia di Hebei, Henan e Shandong sono invece attivi allarmi arancioni, mentre gialli sono stati emessi in 17 città. La situazione è particolarmente grave nella capitale cinese dove, secondo le attese del Centro municipale di monitoraggio ambientale cittadino (Bmemc), i livelli di inquinamento dovrebbero raggiungere il sesto grado su una scala a sei stadi. “Influenzata dall’aumento dell’umidità e dall’inversione delle temperature, la concentrazione di PM2.5 potrebbe superare i 500 microgrammi per metro cubo martedì”, ha detto Li Yunting, esperto ambientale del Bmemc. Per domani è atteso che il livello di inquinamento scenda al quarto grado, comunque ancora dannoso per la salute, mentre per giovedì è previsto l’arrivo di un fronte freddo che disperda lo smog, fanno sapere dal Bmemc.