‘Ecco perché mangi pesce sicuro’: il decalogo ideato dal ministero della salute che aiuta gli italiani a rispondere alle domande più comuni inerenti alla consumazione del pesce
Come capire se il pesce che consumiamo sia veramente sano? Il ministero della Salute, per far fronte a dubbi e incertezze che possono sovvenire, ha inserito nell’opuscolo ‘Ecco perché mangi pesce sicuro’ tutto quello che c’è da sapere per dirimere qualsiasi perplessità. Una guida illustrata che risponde a quesiti di diverso genere. Quali pesci possiamo tranquillamente consumare? Cosa deve essere riportato sulle etichette? Qual è la differenza sostanziale tra prodotti allevati e pescati? Come capire la provenienza geografica? Qual è il valore nutrizionale contenuto nel pesce azzurro? Che differenza c’è tra pesce congelato, surgelato o decongelato? Come valutare la freschezza?
Domande comuni che riportano risposte appropriate. Come si legge nell’opuscolo “La maggior garanzia alla salute del cittadino che consuma i prodotti della pesca è data dai controlli dei servizi veterinari nazionali che vigilano sull’applicazione delle norme su tutta la filiera di produzione e commercializzazione dalla cattura fino alla vendita al dettaglio. Le imbarcazioni da pesca sono sottoposte al controllo da parte dell’Autorità competente (Veterinari ufficiali del ministero della Salute e dell’Asl) alle quali rilascia un numero di riconoscimento nonché verifica la rispondenza dei requisiti strutturali e di igiene previsti dalla normativa vigente sulla sicurezza alimentare”
Il direttore Generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione Ministero della Salute spiega che “La sicurezza degli alimenti è fondamentale per il nostro benessere, dal momento che -ove il cibo risulti contaminato dal punto di vista microbiologico o contenga elementi o prodotti chimici dannosi- potrebbe costituire un pericolo per la salute, con effetti che possono manifestarsi dopo breve tempo, come nel caso delle tossinfezioni acute, ma anche a distanza di molti anni, attraverso malattie croniche anche gravi. È dunque necessario che tutta la catena che va ‘dal campo alla tavola’, e quindi dalla produzione alla trasformazione, distribuzione e somministrazione degli alimenti, garantisca il rispetto di una serie di misure, atte a ridurre i rischi, previste dalle normative vigenti e che preservano la qualità del cibo garantendo al tempo stesso la salute dei consumatori”.
Inutile dire che nel settore alimentare un ruolo estremamente importante è svolto dagli stessi consumatori, che devono vigilare sulla correttezza dei venditori e controllare attentamente che l’etichettatura sia regolare e riporti le giuste indicazioni sulle modalità della conservazione.
Nella prefazione del decalogo Sefano Cinotti direttore Generale istituto Zooprofilattico della Lombardia e dell’Emilia Romagna ‘B. Ubertini’ evidenzia che ” Gli opuscoli realizzati puntano a consentire all’utente finale di disporre delle nozioni essenziali all’individuazione sia dei ‘segni’ della sicurezza sui prodotti in vendita, sia delle istituzioni che, a vario titolo, ne garantiscono la pubblica e vigile attenzione”.
La pubblicazione, giunta alla seconda edizione ed aggiornata in occasione dell’Expo di Milano, è nata dalla collaborazione tra il Ministero della salute e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna.