La bozza dell’accordo presentata ieri sera è ancora insostenibile dal punto di vista climatico
Era prevista per oggi la fine di questa Conferenza del clima di Parigi, ma in realtà sarà domani prolungando così lo stato di ansia e attesa provata da tutti coloro, che amano la natura e dedicano la loro vita alla salvaguardia del Pianeta. Sono diverse le questioni spinose, che sembrano non trovare soluzione. Tra queste, il meccanismo di controllo relativamente agli impegni degli Stati di ridurre i gas a effetto serra. Matthieu Orphelin, esponente della Fondazione per la Natura e l’Uomo afferma che ” la revisione è troppo tardiva” e invita i Paesi più ambiziosi a proporre un progetto su base volontaria, che preveda una revisione nel 2018. La bozza presentata ieri sera, il cui testo è stato ridotto da 29 a 27 pagine, all’articolo 10 fissa un altro evento nel 2023 e richiede un intervento di revisione ogni cinque anni. Per molti scienziati però questa decisione è insostenibile e inefficace dal punto di vista climatico. Infatti, al momento questo accordo potrà mantenere l’aumento delle temperature a 3 gradi e non a 2 come previsto o a 1,5 come richiesto dagli Stati dei paesi dell’Oceano Pacifico.