Cop21: i leader mondiali salveranno realmente il pianeta con questo accordo?

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Secondo alcuni esperti, è lecito e necessario dubitare delle volontà dei governi di tutto il mondo di salvare il nostro Pianeta adottando l’accordo di Parigi

La Conferenza del clima di Parigi è giunta al termine, dopo tanta fatica e incertezza. I negoziati non sono stati semplici, ma l’accordo elaborato sembra accontentare tutti, governi e attivisti. L’accordo prevede una limitazione del riscaldamento globale a 2°C, come richiesto più volte da diversi leader ed esperti, ma accontenta anche i Paesi del Pacifico prevedendo un impegno a limitare l’aumento a 1,5°C. Inoltre sarà istituito un meccanismo di revisione degli obiettivi climatici nel 2020, in modo da controllare il rispetto degli impegni da parte di tutti i paesi. Ancora sarà istituito un mercato delle emissioni, che avrà l’obiettivo di collegare la riduzione delle emissioni con progetti di sviluppo economico, favorendo la collaborazione tra i Paesi e incentivando i finanziamenti nei confronti di quei Paesi, che presentano maggiori difficoltà nel raggiungimento di tali obiettivi. Tanti però sono gli scettici, tra questi il giornalista del “New York TimesBill McKibben, che dopo aver ripercorso i sei anni di negoziati fino all’accordo della Cop21, dichiara che è necessario non riporre troppa fiducia nei confronti dei leader mondiali, relativamente a voler aiutare con investimenti Paesi in via di sviluppo per “la salvaguardia” del Pianeta. Concorde è anche il Wall Street Journal, che sottolinea come “il mutamento climatico sta davvero minacciando il mondo, ed e’ lecito dubitarne, nulla che possa essere partorito da una cricca di governi e funzionari delle Nazioni Unite puo’ essere davvero in grado di salvarlo“. Probabilmente l’unanimità raggiunta e l’elaborazione di questo “fantastico” accordo insospettisce molti, che sottolineano le palesi difficoltà avute durante i negoziati e le posizioni ferme di alcuni leader mondiali, che avrebbero preferito non eliminare la combustione del carbon fossile. Prima che l’accordo entri in vigore è necessaria la ratifica di 55 Paesi, creando ancora maggiori dubbi e incertezze e la possibilità che molti adotteranno misure “dolorose”, per la ratifica di questo accordo. E mentre tutti sono entusiasti e certi di salvare il Pianeta, aleggia ancora la possibilità che questo accordo si traduca in un “nulla di fatto”.

 

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