COP21 a Parigi: ecco cosa è successo oggi alla Conferenza sul Clima

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La Conferenza sul Clima è in corso di svolgimento a Le Bourget, iniziano le negoziazioni

Ieri la giornata inaugurale, oggi a Le Bourget i lavori alla Conferenza sul Clima sono entrati nel vivo. E’ il turno dei negoziatori tecnici delle diverse “parti” che discuteranno gli elementi di un futuro accordo, seguiti dai due copresidenti, l’algerino Ahmed Djoghlaf e lo statunitense Daniel Reifsnyder. La complessa fase negoziale durerà tutta la settimana, mentre in parallelo, avranno luogo, conferenze, seminari, mostre ed eventi.

Le dichiarazioni di Obama sono state immensamente significative: il presidente ha affermato che sono già stati raggiunti importanti risultati ed ha “grandi speranze che ne raggiungeremo molti di più nelle prossime due settimane“. “Abbiamo fatto passi significativi nel nostro Paese: abbiamo aumentato la produzione di energia pulita e lavorato per ridurre le emissioni. Più di 180 Paesi hanno seguito il nostro esempio nell’annunciare i propri obiettivi“. Più cauto il presidente francese Hollande secondo cui esistono “due scogli“. “O la barca si sovraccarica e affonda, o la alleggeriamo troppo e non va da nessuna parte”.

LaPresse/Reuters
LaPresse/Reuters

Le isole del Pacifico, tra i Paesi più vulnerabili al mondo, dove si sentono già gli effetti dei cambiamenti climatici, hanno potuto oggi essere protagoniste. Sono stati presentati alcuni studi, tra cui un’indagine che ha riguardato 6.852 persone che rappresentano 852 famiglie degli arcipelaghi di Oceania e Micronesia, Kiribati, Nauru e Tuvalu: oltre il 70% delle famiglie di Kiribati e Tuvalu e il 35% delle famiglie di Nauru si sono dette pronte a migrare a causa dei cambiamenti climatici, ma solo un quarto delle famiglie ha i mezzi finanziari necessari per poterlo fare.
Altro grande tema discusso oggi è stato il patrimonio forestale mondiale. I Paesi dove queste aree sono a rischio hanno aperto la discussione sulla necessità di concretizzare gli impegni per eliminare la deforestazione (responsabile dell’11% delle emissioni globali di gas a effetto serra) e il degrado forestale naturale. Circa un miliardo di persone nel mondo dipendono direttamente dalle foreste per la propria sussistenza e ogni anno circa 12 milioni di ettari vengono distrutti.

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