La Cop21, per il viceministro all’Ambiente è una sfida non solo ambientale, ma anche geopolitica ed economica
In occasione della Conferenza del clima di Parigi, si è tenuto l’evento “From Milan to Paris, the callenges of agricultural and environmental sustainability“, che ha visto la partecipazione del Vice Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Andrea Olivero e del Sottosegretario all’Ambiente, Barbara Degani. Tra gli altri partecipanti troviamo Antonio Bettanini, Alain Berger, Maria Helena Semedo, Ibrahim Thiaw e Stefano Boeri. “Quella ambientale è una sfida geopolitica ed economica crucial che impone un cambio di passo sia a livello politico che di buone pratiche quotidiane. C’è un filo che lega Cop21 e Parigi al nostro Paese ed è rappresentato dalla Carta di Milano e da Expo 2015, la prima Esposizione universale ad essere stata ‘carbon neutral’ e una ‘Digital Smart City’ che ha permesso di evitare 21.000 tonnellate di CO2 nel semestre. Nei mesi scorsi abbiamo dato vita a una piattaforma di confronto globale sui temi della sicurezza e della sostenibilità alimentare. Un lavoro importante che si è concretizzato nella Carta di Milano, la grande eredità culturale di Expo, sottoscritta da più di un milione e mezzo di persone in tutto il mondo“, spiega il vice ministro. “Questo testimonia la stretta connessione tra ambiente e agricoltura. Secondo i ricercatori, se la temperatura media globale aumentasse più di 2,5°, ci sarebbe un calo netto – spiega Olivero – della produzione agricola su scala globale, a fronte di una popolazione mondiale che nel 2050 raggiungerà quota 9 miliardi. In questo scenario così delicato il modello agricolo italiano ha un ruolo di primo piano, perché fortemente improntato al principio di sostenibilità. La nostra agricoltura ha il 35% in meno di emissioni di gas serra rispetto alla media europea e abbiamo scelto di investire oltre 3,5 miliardi di euro per aumentare la sostenibilità delle nostre imprese agricole con i Programmi di Sviluppo Rurale fino al 2020“. “Penso poi al settore del bio che ha registrato una crescita del 5,4% annuo. Un ettaro su 10, in Italia, è biologico. Per quanto riguarda il tema della tutela della biodiversità, inoltre, abbiamo introdotto una legge che prevede innovazioni fondamentali e riconosce il ruolo degli agricoltori come custodi del territorio. In particolare, il piano nazionale per la prevenzione del dissesto idrogeologico ha stanziato 1,3 miliardi di euro, a cui si potranno aggiungere altre risorse ordinarie. È chiaro che le politiche descritte e gli sforzi che stiamo portando avanti come Italia e come Europa devono essere affiancati da investimenti nella ricerca scientifica. Sono convinto che, in quest’ottica, la condivisione dei risultati della ricerca anche a livello internazionale, come dimostra il progetto Feeding Knowledge maturato in Expo, potrà favorire la diffusione di comportamenti e pratiche più rispettose dell’ambiente“, ha concluso il vice ministro.