“Non sono chiare le sanzioni imposte a chi non seguirà i principi dell’accordo. Non prevedere delle sanzioni può rivelarsi molto pericoloso”
“Il segnale più importante è la decisione di non produrre nuove tecnologie ad ogni costo, ma di studiare tutto ciò che ha l’obiettivo di ottimizzare. In altre parole si pensa a razionalizzare le strutture esistenti, facendole lavorare in modo intelligente. Attraverso un sistema di reti intelligenti sarà possibile raggiungere gli obiettivi“. Cosi’ l’esperto in analisi delle reti Marco Santarelli, direttore di R&S on Network, in merito all’accordo di Parigi sul clima adottato dai Paesi presenti alla Cop21. “Quello che fa ben sperare – dice Santarelli – è che l’accordo non intende ridurre le emissioni producendo nuove tecnologie, ma va nella direzione dello studio di tecnologie che hanno lo scopo di ottimizzare e razionalizzare. Si potranno quindi fare interventi di razionalizzazione di tutto cio’ che puo’ rappresentare un problema dal punto di vista climatico, facendo lavorare l’esistente in maniera intelligente e ‘ottimizzante’. La vera novita’ e’ questa“. Da questo, quindi, potranno nascere “piu’ posti di lavoro e migliore qualita’ dei rapporti, facendo innalzare il livello di alfabetizzazione delle competenze, perche’ serviranno dei veri specialisti“. Importante, inoltre, per Santarelli, il concetto di ‘trasferimento tecnologico’, che si produrra’ in base a quanto previsto dall’accordo, con i Paesi che dovranno aggiornarsi su quanto verra’ fatto. “Non sono chiare – conclude – le sanzioni imposte a chi non seguira’ i principi dell’accordo. Hanno storicamente aderito, tra gli altri, Cina, India e Stati Uniti d’America e non prevedere delle sanzioni puo’ rivelarsi molto pericoloso“.