Secondo l’economista inglese Stern, la bozza dell’accordo contiene dei progressi tanto da poter affermare di essere a un punto di svolta
La XXI Conferenza delle Parti di Parigi avrebbe dovuto chiudersi oggi. Infatti, si attendeva con ansia l’accordo finale, che avrebbe mostrato la posizione delle Nazioni Unite relativamente ai cambiamenti climatici. In realtà, l’elaborazione di un testo comune a tutti si è rivelato molto più complicato; tanto che i lavori sono stati prolungati per un altro giorno. E mentre si svolge il penultimo giorno di negoziati, una delle sale conferenze del sito di Le Bourget si anima grazie all’arrivo di Lord Nicholas Stern, un illustre economista britannico e Presidente dell’Institute on Climate Change and the Environment della Londra School of Economics. Per Lord Stern “siamo a un punto di svolta“, dopo aver preso visione dell’ultima bozza presentata ieri dal ministro degli Esteri francese Laurent Fabius nonchè presidente della Cop21. “Il testo contiene dei buoni progressi e negli ultimi due giorni in particolare, se vi piacciono le cifre, siamo passati a sole 27 pagine e a meno di 50 parentesi”. E se di clima si parla, l’economista elogia anche il fatto che “in questa conferenza il miglior clima tra le parti degli ultimi dieci anni grazie all’eccellente conduzione dei lavori della presidenza francese“. Stern sottolinea che il segnale, che questo accordo darà all’economia globale sarà “la chiarezza della direzione che stiamo prendendo: coloro che oggi devono decidere degli investimenti avranno molta più fiducia nel fatto che sarà il settore a basse emissioni a dare profitti mentre il settore delle fossili comporterà dei rischi, dei grandi rischi finanziari. Questo è l’ottimo segnale che arriva da Parigi“.”Fondamentalmente la gente adesso sa che la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio è la grande scommessa del futuro e la fiducia che questo segnale darà a coloro che devono decidere gli investimenti, dai piccoli contadini dei paesi in via di sviluppo fino al settore estrattivo pubblico del nord del mondo, questa fiducia farà la differenza. Per questo le prossime 24 ore saranno un turning point“, ha concluso l’economista.