In seguito alla presentazione del testo, poi, dovrebbe essere convocata una nuova sessione plenaria per un’adozione formale dell’accordo, che non passerà comunque per un voto
L’accordo dovrà essere sottoscritto da tutti è dovrà essere il più ambizioso possibile. E’ questo l’obbiettivo della Conferenza Onu sul clima in corso a Parigi e per questo motivo le negoziazioni si sono protratte più del previsto, esattamente come accaduto nelle altre Cop precedenti. La presentazione del testo definitivo, che era stata prevista per questa mattina alle 9, è stata rinviata. Il presidente della COP21, Laurent Fabius, nel corso della notte ha annunciato che il testo definitivo sarà presentato questa mattina alle 11.30. “Tutte le condizioni sono riunite per ottenere un accordo universale e ambizioso”, ha dichiarato Fabius, sottolineando come queste “non siano mai state tanto favorevoli”. Per temi “caldi, come quello dei finanziamenti, ogni delegazione ha cercato fino alla fine di minimizzare le perdite e ottimizzare i risultati. “Su un tema tanto complesso, nessuno otterrà mai il 100% di ciò che chiede. Quando vi sono 196 paesi, se ognuno esige il 100%, alla fine ognuno avrà 0%”, ha concluso Fabius.
Fino alla fine si è discusso sull’obiettivo di mantenere “ben al di sotto dei 2 gradi, con un’opzione verso il 1,5” l’innalzamento della temperatura. Altri temi che hanno tenute impegnate le parti fino alla fine sono stati quello quello della “differenziazione” e quello dei finanziamenti. Per la differenziazione, ovvero la responsabilità storica dei paesi sviluppati per le emissioni di gas, si sta puntando ad un coinvolgimento maggiore delle economie emergenti, come Cina e India. Mentre per quanto riguarda i finanziamenti, i paesi in via di sviluppo chiedono che la cifra di 100 miliardi annui promessa da qui al 2020 venga innalzata gradualmente.
In seguito alla presentazione del testo, poi, dovrebbe essere convocata una nuova sessione plenaria per un’adozione formale dell’accordo, che non passerà comunque per un voto.