“Dopo due settimane di negoziati, i governi hanno raggiunto un accordo che rappresenta un buon punto di partenza per fissare l’obiettivo di lungo termine”
L’accordo globale sul clima è stato messo a punto ieri a Parigi. I leader mondiali hanno gettato le basi per un importante impegno che servirà a far fronte ai cambiamenti climatici. Per il WWF “ora serve uno sforzo maggiore per assicurare il cammino che limiti il riscaldamento a 1,5 gradi. Questo nuovo accordo dovrebbe essere continuamente rafforzato e i Governi dovranno realizzare azioni a tutti i livelli per la riduzione delle emissioni, realizzare la transizione energetica e proteggere i paesi piu’ vulnerabili. I colloqui di Parigi hanno favorito importanti impegni da parte di governi, citta’ e imprese che hanno mandato un chiaro segnale: il mondo e’ pronto per passare all’energia pulita e rinnovabile”. “La COP21 di Parigi era partita sullo slancio degli impegni nazionali sul clima portati da oltre 180 Paesi, dei discorsi appassionati di piu’ di 150 capi di stato e governi e delle mobilitazioni senza precedenti, in tutto il mondo, di centinaia di migliaia di cittadini per chiedere un’azione forte sul cambiamento climatico – spiega l’associazione ambientalista -. Dopo due settimane di negoziati, i governi hanno raggiunto un accordo che rappresenta un buon punto di partenza per fissare l’obiettivo di lungo termine. Questo deve urgentemente essere rafforzato e completato con un’azione forte nel breve termine se vogliamo avere qualche speranza di raggiungere l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale ben al di sotto di 2°C o 1,5°C. Inoltre, il finanziamento per l’adattamento, per le perdite e i danni e la crescente riduzione delle emissioni dovrebbe essere il primo punto all’ordine del giorno dopo Parigi”.
“La conferenza sul clima di Parigi non ha solo prodotto un accordo – ha detto Donatella Bianchi, presidente del WWF Italia – ma ha lanciato un segnale che sprona la comunita’ globale verso una collaborazione su larga scala per affrontare il problema climatico. Parigi ha raccolto e rilanciato i segnali che arrivano da tutto il mondo: oltre 1000 citta’ si sono impegnate a utilizzare il 100% di energia rinnovabile, in Africa e’ nato un progetto ambizioso per sviluppare le risorse di energia rinnovabile entro il 2020, l’India ha lanciato l’International Solar Alliance, che comprende piu’ di 100 paesi e mira ad affrontare allo stesso tempo l’accesso all’energia e il cambiamento climatico. Occorre sviluppare proprio questo tipo di iniziative, ognuno nel proprio Paese e in collaborazione tra i Paesi, per far decollare l’accordo di Parigi. Abbiamo bisogno anche di porci obiettivi ambiziosi e strategie per attuarli: da domani, insieme a tutta la societa’ civile, chiederemo una vera strategia per il clima per l’Italia, in tutti i settori”.
“L’accordo di Parigi rappresenta un’importante pietra miliare – dice Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia -. Abbiamo fatto progressi, ma il lavoro non e’ ancora ultimato. Una volta a casa dovremo lavorare per rafforzare le azioni a livello nazionale sollecitate da questo accordo. Abbiamo bisogno di garantire che nuove iniziative vengano messe in atto dai governi, dalle citta’, dalle aziende e dai cittadini, in collaborazione tra loro, perche’ il taglio delle emissioni sia ancora piu’ radicale, per sostenere la transizione energetica nelle economie in via di sviluppo e per proteggere i piu’ poveri e vulnerabili. Le nazioni devono quindi tornare il prossimo anno con un obiettivo: aumentare e rafforzare rapidamente gli impegni presi oggi. Stiamo vivendo un momento storico – continua Midulla – Stiamo assistendo all’inizio di una transizione globale verso l’energia rinnovabile. Allo stesso tempo, pero’, stiamo gia’ subendo gli impatti drammatici del cambiamento climatico in atto. Da Parigi arriva un forte segnale per tutti – l’era del combustibile fossile si sta chiudendo“.