Dolore, gli uomini hanno bisogno del 60% di morfina in più per ottenere lo stesso sollievo delle donne

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Gli uomini hanno bisogno di almeno il 60% in piu’ di morfina, rispetto alle donne, per ottenere lo stesso sollievo dal dolore. A spiegarlo e’ Antonio Corcione, presidente della Societa’ italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva. “In una serie di studi effettuati sul dolore post-operatorio- dice- in pazienti con il sistema di somministrazione controllato direttamente dal paziente, si e’ visto che i maschi consumavano circa 2,4 volte piu’ oppioidi rispetto alle femmine. In effetti, e’ stato dimostrato che i maschi necessitano di almeno il 60% in piu’ di morfina delle donne per ottenere lo stesso sollievo dal dolore. Questo significa che le donne sono piu’ sensibili degli uomini alla morfina”. Le differenze di genere, intanto, sono al centro del XIV Congresso nazionale Siaarti-Area culturale dolore e del XXV Convegno della sicurezza in anestesia, in programma a Napoli da domani al 12 dicembre. “In letteratura- prosegue Corcione- sono presenti anche articoli in cui questa differenza non e’ presente. Questi risultati implicano l’esistenza di complesse differenze di genere nei circuiti coinvolti nella modulazione del dolore. Infine, dal momento che le donne hanno una gittata cardiaca minore, questo portera’ di conseguenza ad avere una clearance epatica minore. In effetti, il metabolismo degli oppiacei a livello epatico e’ diverso nell’uomo e nella donna, e queste differenze dipendono dalla presenza in circolo di ormoni sessuali. Dal momento che i metaboliti della morfina sono attivi, allora, la risposta terapeutica diversa tra uomo e donna puo’ essere ricercata anche in questo processo. Queste informazioni sono importanti perche’ le differenze tra i sessi, per quanto riguarda farmacocinetica e farmacodinamica, possono modificare l’efficacia dei farmaci e indurre effetti collaterali non previsti”.

dolore (1)Il dolore, sottolinea ancora il presidente della Siaarti, e’ “un’esperienza complessa che deriva dall’integrazione di componenti fisiche, psichiche e socio-culturali. Tra le prime sembrano essere rilevanti, per esempio, le dimensioni corporee e lo spessore della cute, mentre tra quelle psicologiche possono assumere un ruolo molto importante l’ansia e la depressione: tutti elementi che possono differire in modo sostanziale nell’uomo e nella donna. Tuttavia, anche fattori sociali e culturali hanno un impatto significativo, soprattutto sul modo di interpretare e comunicare il dolore. Oggigiorno sappiamo che gli stimoli nocicettivi vengono percepiti e integrati in modo molto diverso nei due sessi e che il dolore cronico affligge in percentuale significativamente piu’ elevata il sesso femminile: eppure, risulta che le donne hanno ancora una probabilita’ piu’ bassa di ricevere le terapie adeguate”. Le differenze di genere nella percezione e risposta al dolore, intanto, non sono da ascriversi solamente all’azione degli ormoni. “Alcuni studi suggeriscono- spiega Corcione- che le differenze possono essere in parte spiegate dal diverso assetto anatomico e ormonale. Un’ipotesi, questa, supportata sia dal fatto che alcune di queste differenze sembrano attenuarsi alla fine della vita riproduttiva sia dal riscontro che l’analgesia indotta da stress riconosce una modulazione da parte degli estrogeni e che alcune condizioni di dolore moderato, come quello mestruale, sono accompagnate da variazioni negli ormoni sessuali. La ricerca ha ormai indicato con certezza che, in genere, nelle condizioni dolorose croniche le donne presentano un numero maggiore di ricorrenze, ma anche un dolore piu’ intenso e piu’ persistente rispetto agli uomini”.

dolore (2)In passato, spiega inoltre il presidente della Siaarti, le donne non venivano neppure coinvolte negli studi clinici. “Per molti anni si e’ sostenuto che i pazienti sofferenti di dolore fossero solo maschi giovani. Solo agli inizi degli anni ’90 il lavoro di sensibilizzazione svolto da ricercatori, come Karen Berkley- sottolinea Corcione- ha piano piano introdotto questo aspetto del problema negli studi sul dolore. Le varie difficolta’ non hanno pero’ impedito una progressiva presa di coscienza del problema, con studi sempre piu’ mirati alla valutazione delle differenze tra i sessi- conclude- sia a livello di morfologia sia di funzione dei vari organi e apparati”.

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