Per la prima volta un drone ha aiutato una nave rompighiaccio, l’ammiraglia australiana “Aurora Australis”, a trovare la sua strada nelle infide acque dell’Antartide, fornendo un supporto aereo per definire al meglio la rotta attraverso i ghiacci polari. L’Australia ha 4 stazioni al Polo sud che periodicamente rifornisce grazie alle sue rompighiaccio. In aggiunta ai complessi sistemi radar e di navigazione satellitare, questa volta, si è fatto ricorso a un quadricottero a pilotaggio remoto per avere un quadro più completo della situazione, per l’avanzata della nave nella banchisa. Il drone ha effettuato 5 missioni durante i 9 giorni di viaggio della nave verso la stazione di Casey. La cosa, però, non è stata così semplice; le batterie e i sistemi elettronici di questi velivoli non amano molto le bassissime temperature polari. La vicinanza geografica con il Polo Sud magnetico e la massa metallica della nave, inoltre, avevano un influsso negativo sul Gps del drone che ha dovuto essere pilotato manualmente. Una volta risolti questi piccoli inconvenienti, tuttavia, il drone si è rivelato un prezioso alleato per la navigazione tra i ghiacci, tanto che è stato deciso di estenderne l’uso anche ad altre navigazioni, dopo i primi voli sperimentali.