Facebook e Whatsapp vietati ai minori di 16 anni, domani si vota la nuova legge

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In tema di protezione dei dati personali dei minori, Facebook, Twitter, Whatsapp e Google, domani, potrebbero subire un duro colpo. Al voto la legge che ne vieta l’utilizzo ai minori di 16 anni

Domani, Giovedì 17 Dicembre 2015, potrebbe essere un giorno decisivo per il mondo e per l’utilizzo dei social network. In tema di protezione dei dati personali, la settimana scorsa ed in modo abbastanza silenzioso, è stato presentato un nuovo emendamento, che si voterà proprio domani dalla commissione per i diritti civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento Europeo.

facebook socialQuesta nuova legge prevede l’innalzamento del tetto minimo di età per l’utilizzo dei principali Social Network come Facebook e Twitter e dei principali servizi di messaggistica come WhatsApp e Telegram.

Nel giro di pochi giorni, quindi, milioni di minori di 16 anni potrebbero non essere più legalmente autorizzati ad utilizzare in modo libero social media o chat, a meno che non abbiano ricevuto un’autorizzazione espressa da parte dei genitori. Fino ad adesso, tutti i leader del settore tra cui Facebook, Instagram, Twitter, Snapchat, Google avevano impostato questo limite di età a soli 13 anni, per rispettare le norme statunitensi ed europee.

Se domani questo nuovo emendamento dovesse passare, i passaggi successivi sarebbero la ratifica ufficiale da parte del Parlamento stesso e successivamente tutti i paesi avrebbero 2 anni per far entrare in vigore la nuova normativa.

I colossi del web potrebbero quindi avere delle serissime difficoltà a far applicare questa normativa per i loro numerosissimi servizi, infatti, da qui in poi, qualsiasi persona al di sotto dei 16 anni di età in Europa si troverebbe costretta a richiedere il consenso dei genitori per potersi iscrivere ad un qualsiasi social network, o prima di scaricare un’app o anche solo di utilizzare un motore di ricerca.

Ma abbiamo dei dubbi riguardo l’effettiva applicazione di una norma simile. Basta fare un giro su Facebook per rendersi conto di quanti ragazzini si aggirino sulle pagine del social blu di Mark Zuckerberg e del fatto che i genitori non sono sempre preparati a gestire situazioni del genere, molto spesso non conoscono le dinamiche del web. Sicuramente, se questo dovesse divenire realtà, un cambiamento così improvviso da 13 a 16 anni spingerà probabilmente molti ragazzini a mentire sulla loro età per continuare ad accedere, piuttosto che chiedere il consenso ai genitori.

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