Il 25 dicembre 1642 nasceva il messia della scienza moderna: Isaac Newton

Isaac Newton è stato l’uomo che ha cambiato il corso della storia con le sue teorie innovative e le scoperte scientifiche

Forse non a caso Isaac Newton, oltre che uno dei più grandi scienziati dell’età moderna, è stato un teologo con idee filosofiche stravaganti. Infatti, per paura di essere perseguitato dalla Chiesa, non pubblicò mai i suoi scritti integrali basati su teorie religiose assolutamente poco ortodosse per l’epoca.

Nato a Woolsthorpe-by-Colsterworth il 25 Dicembre 1642 Isaac Newton può essere considerato come il Messia della scienza moderna.

Contribuì a cambiare il corso della storia, facendo progredire ulteriormente l’idea, già illustrata da altri scienziati, della teoria eliocentrica. Quindi ebbe il coraggio di portare avanti il concetto che vede la Terra, secondo la Chiesa dell’epoca creata da Dio per stare al centro dell’Universo, come un corpo che rotea intorno al Sole (periodo di rivoluzione), oltre che su se stesso (periodo di rotazione), esattamente come fanno tutti gli altri pianeti del Sistema Solare.

Capì, grazie ai suoi raffiniti calcoli matematici, che le orbite dei corpi celesti potevano essere, oltre che ellittiche, anche iperboliche o paraboliche.

Inoltre, fu il primo a dimostrare scientificamente che la luce bianca è composta dalla somma (in frequenza) di tutti gli altri colori. Avanzò l’ipotesi secondo cui la luce è composta da particelle e da qui nacque la teoria corpuscolare della luce in contrapposizione alla teoria ondulatoria della luce sostenuta dall’astronomo olandese Christiaan Huygens. Alla fine dell’Ottocento entrambe le teorie furono corroborate dalla scienza e coesistono nell’ambito della meccanica quantistica, come previsto dal dualismo onda-particella.

Scrisse innumerevoli opere, tra cui “Philosophiae Naturalis Principia Mathematica” pubblicato nel 1687, in cui descrisse la legge di gravitazione universale e stabilì, attraverso le sue leggi del moto, i fondamenti per la meccanica classica.

Oggi ci teniamo a porgergli un omaggio per aver reso la scienza una materia meno empirica di quanto non lo fosse prima del suo arrivo.