Al Summit Internazionale sulla modifica del gene umano che si tiene in questi giorni, le discussioni diventano scottanti e delicatissime. Dove ci porterà l’ingegneria genetica?
Fino a non molti anni fa l’idea di fare ingegneria genetica e modificare il DNA dell’uomo poteva essere tranquillamente considerata materia per la fantascienza, ma oggi, grazie alle nuove tecnologie, la fantasia è divenuta realtà. Quando si dà il via a processi di questo tipo, è già troppo tardi per tornare indietro, qual è la linea sottile che dovremmo evitare di superare?
La sigla Crispr/Cas9 di sicuro non ci risulta familiare, eppure è una tecnologia che potrebbe cambiare radicalmente le nostre vite nei prossimi anni. Questi, sono degli enzimi dai quali gli studiosi sono riusciti a sviluppare una tecnica rivoluzionaria per quel che riguarda l’editing genetico, che permetterà di modificare, con una precisione e una facilità mai raggiunta prima il nostro DNA, con la promessa di mettere in subbuglio in breve tempo il campo dell’ingegneria genetica.
Secondo gli esperti, questo segnerebbe un punto di non ritorno: esistono ancora dei problemi di tipo tecnico, ad esempio non sappiamo ancora gli effetti che verranno trasmessi alle future generazioni, le cui conseguenze sono intuibilmente molto difficili da prevedere, ma anche e soprattutto dei problemi di tipo morale. Fino a che punto è bene spingersi? L’essere umano, grazie alla sua intelligenza che lo ha portato fino a qui, può giocare a fare Dio?
Tra le possibilità di questa nuova tecnica vi è quella di identificare le mutazioni genetiche che causano importanti malattie, sarebbe addirittura possibile curare una patologia a livello genetico, producendo un essere umano sano che non può più trasmetterla malattia alle future generazioni.
Nel caso in cui venisse aperto a tutti, questo nuovo mondo legato all’ingegneria genetica sarebbe una tentazione a cui potrebbe essere difficile resistere, spianando la strada alla modifica del DNA umano allo scopo di migliorare la nostra specie.
La controproposta arriva proprio in questi giorni dall’ “International Summit on Human Gene Editing” dove un gruppo di esperti di biotecnologie e bioetica ha deciso infatti di proporre una messa al bando globale di queste tecnologie, in qualunque contesto.
Siamo pronti a tutto questo?