Le nuove tecnologie portano, come tutto, lati positivi e negativi. Non possono aiutarci in tutti i momenti di difficoltà, ad esempio durante un test d’ammissione. Ecco cosa è accaduto a Kyoto
Tutto ebbe inizio nel lontano 2011, quando uno degli studenti impegnato nell’esame di ammissione all’Università, utilizzò il suo smartphone per pubblicare alcune delle domande del test online, chiedendo le risposte agli “amici” virtuali. Poco dopo le forze dell’ordine arrestarono il 19 enne, accusato di aver falsificato il test.
Kyoto non è l’unica, e già da qualche tempo, anche altre Università stanno cercando di vietare del tutto l’uso di orologi e dispositivi elettronici “di supporto”.
In Italia ancora nulla di tutto questo è legge, ma secondo noi manca poco data la velocità, ad esempio, con cui oramai puntualmente, agli esami di stato o durante dei test d’ingresso alle varie facoltà, i quesiti vengono spiattellati in rete.