Mark Zuckerberg diventa papà e cede il 99% di Facebook

Mark Zuckerberg, creatore e CEO di Facebook, assieme alla sua compagna Priscilla Chan hanno dato alla luce la loro prima figlia, Max. Nasce così la Chan Zuckerberg Initiative, organo per le loro iniziative umanitarie

Diventare genitori per la prima volta cambia davvero la vita. I due, infatti, si impegnano a cedere il 99% delle loro quote azionarie di Facebook, che attualmente valgono 45 miliardi di dollari. Sono gli azionisti di maggioranza e possiedono circa il 30% delle quote.

A beneficiarne saranno le attività filantropiche di una nuova società, la Chan Zuckerberg Initiative, che verrà creata appositamente per l’occasione. Questo nuovo fiocco rosa ha spinto Mark e Priscilla a regalare un mondo migliore alla loro piccola ed, insieme a lei, a milioni di neonati in tutto il mondo. Perché? Nella lettera che i genitori dedicano alla figlia, rilasciata sul profilo Facebook ufficiale di Mark, affermano: “Come tutti i genitori vogliamo che tu cresca in un mondo migliore rispetto al nostro. Faremo la nostra parte e non solo perché ti amiamo, ma perché abbiamo una responsabilità morale di fronte a tutti i bambini della prossima generazione”.

Uno degli obiettivi principali della nuova organizzazione sarà quello di gestire alcuni fondi destinati a promuovere l’uguaglianza tra gli individui, eliminando questioni come la fame, la povertà, la violenza, l’immigrazione, le malattie ecc. In un documento depositato presso l’autorità di borsa Usa, Facebook ha dichiarato che Zuckerberg intende “vendere o donare non più di un miliardo di dollari di azioni Facebook per ognuno dei prossimi tre anni“.

“Oggi io e tua madre ci impegniamo a trascorrere le nostre vite facendo la nostra piccola parte per aiutare a risolvere queste sfide – ha scritto ancora nel biglietto per la figlia – mentre tu inizi la prossima generazione della famiglia Chan Zuckerberg, noi iniziamo anche la Chan Zuckerberg Initiative per alimentare il potenziale umano e promuovere l’uguaglianza per tutti i bambini della prossima generazione, con l’opportunità di concedere a tutti i neonati l’accesso a internet, perché la Rete è l’istruzione per chi non vive vicino a una buona scuola”