Previsioni Meteo, il “Burian” parte dalla Russia: improvviso crollo termico e nevicate, inizia la “svolta” invernale

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Neve, improvvisa diminuzione delle temperature e aria secca, ecco come il “burian” sta per versarsi in Europa. Le Previsioni Meteo per i prossimi giorni

Lo slittamento verso la Russia europea della depressione, a carattere freddo, che nei giorni scorsi è transitata fra il mare di Barents e l’estremo nord della Scandinavia, in queste ore sta dando luogo a nevicate, localmente anche intense, seppur di breve durata, su vaste aree della Russia europea, inclusa l’area di Mosca. Nella capitale russa, come nelle altre città della Russia sud-occidentale, nella mattinata odierna, durante il passaggio del fronte freddo, ha cominciato a nevicare, con fiocchi piccoli, molto asciutti, farinosi (la classica neve che accompagna l’ingresso di una massa d’aria gelida e secca nei bassi strati), resi orizzontali e polverizzati dalle sostenute e gelide raffiche di vento, da O-NO e NO, che hanno toccato punte di oltre 65 km/h. La temperatura, nel frattempo, con l’ingresso delle prime folate da O-NO, è calata sotto i -4°C -5°C, mentre l’umidità relativa ha subito una diminuzione, segno dell’ingresso nei bassi strati di aria molto secca ma densa e molto fredda. Insomma tutte le caratteristiche dell’aria fredda artico continentale, la massa d’aria pronta a versarsi in Europa nei prossimi giorni, portando neve e gelo dalle pianure Sarmatiche fino ai Carpazi e ai Balcani meridionali, dove il freddo diverrà particolarmente pungente.

64406622Nel corso delle prossime ore questo nocciolo di aria gelida, invadendo il bassopiano Sarmatico, tenderà rapidamente a “continentalizzarsi”, mantenendo tutte le sue originarie caratteristiche gelide nei bassi strati, grazie al transito sopra le vaste distese continentali, in gran parte innevate, della Russia europea, e di Ucraina e Bielorussia. Man mano che si sposta verso la regione del Volga la massa d’aria artico continentale, pur essendo secca, riuscirà a produrre nevicate diffuse, anche a carattere di rovescio, soprattutto lungo gli Oblast’ della Russia centro-meridionale e nella regione degli Urali, dove l’aria molto fredda e densa proveniente da NO tenderà a incunearsi al di sotto dell’aria più mite e relativamente umida ivi presente, costringendo quest’ultima a sollevarsi verso l’alto, creando moti ascensionali in grado di originare annuvolamenti anche piuttosto compatti capaci di generare precipitazioni di debole o moderata intensità, prevalentemente nevose fino al piano.

NorilskLa circolazione depressionaria in azione poco a nord della penisola di Kola continuerà ad essere alimentata lungo il suo bordo occidentale e settentrionale da masse d’aria gelide, d’origine artica continentale, che dal nord della Carelia scivolano verso la Russia europea, determinando un ulteriore quanto brusco calo delle temperature sotto l’avvento, nei bassi strati, di una gelida ventilazione da NO, N-NO e Nord, che da poche ore investe pure l’area moscovita, rendendo l’atmosfera ancora più glaciale. Essendo molto densa e pesante l’aria gelida, una volta fiondatasi sopra le immense pianure della Russia europea, si “depositerà” come un velo invisibile nei pressi del suolo, in gran parte innevato, originando un brusco raffreddamento che darà luogo a fitte nevicate, con temperature largamente sotto la soglia dei -10°C -12°C, con punte fin sotto i -15°C -20°C.

L'avvezione di aria gelida pronta a fiondarsi sul vecchio continente
L’avvezione di aria gelida pronta a fiondarsi sul vecchio continente

Il forte irraggiamento notturno, tipico delle lunghe notti di Dicembre nelle vaste distese pianeggianti russe, sommandosi anche all’intenso effetto “Albedo” indotto dai terreni innevati di fresco, contribuirà a raffreddare ulteriormente lo strato d’aria che stazione sopra il suolo, isolando così un esteso “cuscinetto di aria gelida” (“lake cold”), molto duro da scalfire, che rappresenterà il principale “serbatoio di aria gelida” di approvvigionamento per le future avvezioni fredde dirette sul vecchio continente. Difatti non è un caso se la peculiarità dell’aria artico continentale è quella di avere uno spessore non superiore a 1500-2000 metri (“freddo pellicolare”). Tale particolare rende la massa d’aria particolarmente stabile nei bassi strati e incapace di dare luogo a correnti ascensionali pronte a formare nubi cumuliformi e precipitazioni a sfogo di rovescio o temporale. Eppure non bisogna dimenticarsi che basta il passaggio di aria un po’ più umida in quota per formare una nuvolosità bassa (strati, stratocumuli e altostrati) sufficientemente spessa per dare la stura a deboli ma persistenti fenomeni nevosi.

L'asse del promontorio anticiclonico pronto ad ergersi fino al mare di Barents catapultando il gelo fin sui Balcani
L’asse del promontorio anticiclonico pronto ad ergersi fino al mare di Barents catapultando il gelo fin sui Balcani

Fra la serata di domani e le prime ore di martedì 29 Dicembre questo nucleo di aria gelida, dopo aver invaso il bassopiano Sarmatico, comincerà a muoversi in maniera “retrograda”, iniziando a scivolare in direzione dell’Ucraina, la Bielorussia, la Moldavia e la Romania, causa la temporanea erezione dell’anticiclone dinamico europeo in direzione della Scandinavia e della Finlandia. Il robusto anticiclone che da settimane ormai staziona con la propria coperta tra la Spagna, la Francia e il nord Italia, venendo pressato da ovest dall’avanzare di una saccatura atlantica, legata alla depressione d’Islanda, subirà un deciso “stretching”, con un conseguente allungamento del proprio asse principale verso l’estremo nord della Scandinavia e il mare di Barents. Questa “meridianizzazione” dell’anticiclone europeo, fino al mare di Barents, avrà il merito di “intercettare” gran parte del freddo accumulato sopra la Russia europea, risucchiandolo lungo il proprio bordo orientale, sotto l’attivazione di una sostenuta e gelida ventilazione da NE che farà affondare questo nucleo gelido alla volta dell’Ucraina, la Bielorussia, la Moldavia, il mar Nero e la Romania, per poi raggiungere in seguito pure i Carpazi, la Bulgaria e i Balcani.

timthumbDurante la discesa verso sud-ovest l’aria gelida russa costringerà l’aria più mite e umida, incontrata nel suo cammino verso l‘Europa, a sollevarsi forzatamente verso l‘alto, generando una diffusa nuvolosità, apportatrice di nevicate di debole e moderata intensità. All’ingresso dell’aria gelida le temperature, soprattutto fra Ucraina, Bielorussia, Moldavia e Romania, subiranno un autentico crollo nel giro di pochi minuti dall’ingresso della massa d’aria, portandosi su valori abbondantemente sotto gli zero gradi anche in pieno giorno.

1-snow-2_Specialmente nella fase dell’intrusione del nocciolo d’aria gelida, gli scontri termici con l’aria meno fredda e più umida preesistente sopra le pianure ucraine e rumene, si faranno molto forti e pronunciati, al punto da generare delle estese linee di instabilità o dei fronti freddi secondari che scorreranno lungo il bordo orientale dell’imponente anticiclone di blocco termo-dinamico, con massimi centrati tra Scandinavia, Finlandia e Russia europea. All’ingresso dell’aria gelida le temperature, soprattutto fra Ucraina, Bielorussia, Moldavia e Romania, subiranno un autentico crollo nel giro di pochi minuti dall’ingresso della massa d’aria, portandosi su valori abbondantemente sotto gli zero gradi anche in pieno giorno, con temperature massime che in molte città dell’est difficilmente andranno oltre i -7°C -5°C, e minime che fra la Bielorussia, l’Ucraina, la Moldavia e il nord-est della Romania potranno sfondare i -20°C. In città come Kiev, Minsk, Chisinau e Bucarest si vivranno vere e proprie giornate di gelo, con i termometri perennemente al di sotto dei +0°C anche in pieno giorno.

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