Neve, improvvisa diminuzione delle temperature e aria secca, ecco come il “burian” sta per versarsi in Europa. Le Previsioni Meteo per i prossimi giorni
Lo slittamento verso la Russia europea della depressione, a carattere freddo, che nei giorni scorsi è transitata fra il mare di Barents e l’estremo nord della Scandinavia, in queste ore sta dando luogo a nevicate, localmente anche intense, seppur di breve durata, su vaste aree della Russia europea, inclusa l’area di Mosca. Nella capitale russa, come nelle altre città della Russia sud-occidentale, nella mattinata odierna, durante il passaggio del fronte freddo, ha cominciato a nevicare, con fiocchi piccoli, molto asciutti, farinosi (la classica neve che accompagna l’ingresso di una massa d’aria gelida e secca nei bassi strati), resi orizzontali e polverizzati dalle sostenute e gelide raffiche di vento, da O-NO e NO, che hanno toccato punte di oltre 65 km/h. La temperatura, nel frattempo, con l’ingresso delle prime folate da O-NO, è calata sotto i -4°C -5°C, mentre l’umidità relativa ha subito una diminuzione, segno dell’ingresso nei bassi strati di aria molto secca ma densa e molto fredda. Insomma tutte le caratteristiche dell’aria fredda artico continentale, la massa d’aria pronta a versarsi in Europa nei prossimi giorni, portando neve e gelo dalle pianure Sarmatiche fino ai Carpazi e ai Balcani meridionali, dove il freddo diverrà particolarmente pungente.
Il forte irraggiamento notturno, tipico delle lunghe notti di Dicembre nelle vaste distese pianeggianti russe, sommandosi anche all’intenso effetto “Albedo” indotto dai terreni innevati di fresco, contribuirà a raffreddare ulteriormente lo strato d’aria che stazione sopra il suolo, isolando così un esteso “cuscinetto di aria gelida” (“lake cold”), molto duro da scalfire, che rappresenterà il principale “serbatoio di aria gelida” di approvvigionamento per le future avvezioni fredde dirette sul vecchio continente. Difatti non è un caso se la peculiarità dell’aria artico continentale è quella di avere uno spessore non superiore a 1500-2000 metri (“freddo pellicolare”). Tale particolare rende la massa d’aria particolarmente stabile nei bassi strati e incapace di dare luogo a correnti ascensionali pronte a formare nubi cumuliformi e precipitazioni a sfogo di rovescio o temporale. Eppure non bisogna dimenticarsi che basta il passaggio di aria un po’ più umida in quota per formare una nuvolosità bassa (strati, stratocumuli e altostrati) sufficientemente spessa per dare la stura a deboli ma persistenti fenomeni nevosi.
Fra la serata di domani e le prime ore di martedì 29 Dicembre questo nucleo di aria gelida, dopo aver invaso il bassopiano Sarmatico, comincerà a muoversi in maniera “retrograda”, iniziando a scivolare in direzione dell’Ucraina, la Bielorussia, la Moldavia e la Romania, causa la temporanea erezione dell’anticiclone dinamico europeo in direzione della Scandinavia e della Finlandia. Il robusto anticiclone che da settimane ormai staziona con la propria coperta tra la Spagna, la Francia e il nord Italia, venendo pressato da ovest dall’avanzare di una saccatura atlantica, legata alla depressione d’Islanda, subirà un deciso “stretching”, con un conseguente allungamento del proprio asse principale verso l’estremo nord della Scandinavia e il mare di Barents. Questa “meridianizzazione” dell’anticiclone europeo, fino al mare di Barents, avrà il merito di “intercettare” gran parte del freddo accumulato sopra la Russia europea, risucchiandolo lungo il proprio bordo orientale, sotto l’attivazione di una sostenuta e gelida ventilazione da NE che farà affondare questo nucleo gelido alla volta dell’Ucraina, la Bielorussia, la Moldavia, il mar Nero e la Romania, per poi raggiungere in seguito pure i Carpazi, la Bulgaria e i Balcani.