Salute: una zanzara geneticamente modificata per contrastare la malaria

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La zanzara Anopheles gambiae sarà geneticamente modificata per contrastare la malaria

La zanzara Anopheles gambiae è coinvolta nella trasmissione della malaria, che ogni anno riguarda 200 milioni di persone provocando più di 430 mila morti. Presto il loro ruolo però potrebbe essere ribaltato e rivalutato. Un team di ricerca, infatti, guidato dagli studiosi dell’Imperial College di Londra, tra cui l’italiano Andrea Crisanti, professore di parassitologia molecolare, ha geneticamente modificato i maschi così da rendere sterili le femmine. Il professore Crisanti ha spiegato all’AdnKronos Salute, gli obbiettivi di tale ricerca. “In pratica, i maschi si trasformano in una sorta di cavallo di Troia: trasmettono alle femmine delle generazioni successive la ‘sterilità‘”.La trasmissione accelerata alla prole di questo gene è stata resa possibile attraverso una nuova tecnologia noto come il gene drive.Nel giro di pochi anni, questo potrebbe drasticamente – continua l’esperto – ridurre o eliminare le popolazioni locali della specie di zanzara portatrice della malaria”. Solitamente, vi è il 50% delle possibilità che un gene sia trasmesso, negli esperimenti però questa probabilità tocca il 90%. L’innovazione prevede che, le zanzare ereditino una copia del gene. Per divenire sterili, invece, è necessario averne due, per questo ogni zanzara diventerà portatrice. “Stiamo combattendo la malaria da più di 100 anni. In caso di successo, questa tecnologia ha il potenziale per ridurre sostanzialmente la trasmissione della malaria“, aggiunge Crisanti.

dnaCome per ogni nuova tecnologia, però, ci sono molti passi da fare ora. Dobbiamo fare delle verifiche e garantire la sicurezza di questo approccio – sottolinea Austin Burt dell’Imperiale College -. E serviranno almeno 10 anni prima che questa tecnica possa diventare un intervento operativo”.”La nostra è una strategia nuova, che opera un taglio molto selettivo – continua il professore italiano-. Certo, dobbiamo condurre esperimenti mirati per soddisfare le esigenze di sicurezza ambientale e per la salute umana. Ma questo ‘attacco alla specie’ è innovativo e promettente“. Solitamente, le misure atte a contrastare la malattia prevedono l’utilizzo di insetticidi, che comportano dei costi e degli effetti tossici, tra cui la resistenza ai medicinali. “Ci sono circa 3.400 specie diverse di zanzare in tutto il mondo: la Anopheles gambiae è un importante vettore della malaria, ma è solo una delle circa 800 specie di zanzare in Africa; sopprimerla – spiega Tony Nolan del Dipartimento di Scienze della vita – in alcune zone non dovrebbe avere un impatto significativo sull’ecosistema locale“. I geni in grado di provocare la sterilità, saranno modificati con la tecnica CRISPR/Cas9, che taglierà alcune parti specifiche del DNA.”In pratica, dopo il taglio il cromosoma rotto utilizza il cromosoma che porta la variante desiderata come uno strumento per riparare se stesso, copiando il codice del gene alterato“, spiega Crisanti. “Ci auguriamo che altri studiosi utilizzeranno la nostra tecnica per capire come funziona con le zanzare – dichiara Andrew Hammond, autore dello studio- dandoci più munizioni nella lotta contro la malaria“. “C’è ancora del lavoro da fare – conclude Crisanti – ma oggi le zanzare ci fanno un po’ meno paura“.

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