Sant’Ambrogio è considerato il protettore delle api, degli apicoltori e dei fabbricanti di cera. Milano e la Lombardia, nonché Alassio, Stresa e Vigevano lo hanno scelto come Patrono. Inoltre è il protettore degli tagliapietre e del Corpo Speciale Amministrativo dell’Esercito Francese. Tra i suoi attributi iconografici: le api che, nella simbologia, rappresentano il buon lavoro, la buona organizzazione, la combattività. Si narra che Ambrogio, ancora in fasce, addormentato nella culla posta in cortile, aveva la boccuccia aperta quando, improvvisamente, alcune api entrarono e uscirono dalla sua bocca, senza arrecargli il minimo danno.
Questo fatto, ritenuto prodigioso, fece poi dire che la sua eloquenza era dolce come il miele. Altro attributo iconografico è il bastone pastorale, a imitazione di quello usato dai pastori, che simboleggia la cura, il raduno del gregge. Ambrogio dava al bastone pastorale questo significato: in alto è ricurvo per radunare gli smarriti, nel mezzo è diritto per condurre i deboli, il fondo è appuntito per spronare i pigri. Lo staffile, invece, simbolicamente rappresenta la forma, la vemenza e la profondità delle omelie che il Santo predicava al popolo, proprio come lo staffile che, colpendo la schiena del condannato, lasciava profonde ferite. Il gabbiano nella simbologia cristiana rappresenta, come la colomba, la discesa dello Spirito Santo. Tra i proverbi legati a Sant’Ambrogio: “Senza la neve a Sant’Ambrogio, l’inverno sarà mogio”; “A Sant’Ambrogio il freddo cuoce”; “A Sant’Ambrogio abburratta (la farina) e cuocila”: “Se a Sant’Andrea la neve non verrà, per Sant’Ambrogio non fallirà”.