Emergenza siccità in Sardegna, situazione emergenziale: continua a non piovere da oltre due mesi
Temperature primaverili, spiaggia del Poetto gremita e niente piogge. E’ quanto sta succedendo in Sardegna, dove ormai l’allarme siccità è diventato grave e la situazione resta estremamente critica. Se continua a non piovere, stando ai dati che l’Arpas ha comunicato oggi al tavolo tecnico istituito il 10 novembre, sarà inevitabile chiedere al governo a gennaio lo stato di emergenza. Nel frattempo però la Regione sta cercando di limitare i danni intervenendo per garantire acqua potabile ai paesi più colpiti. Gli invasi del nord Sardegna al netto del Coghinas “stanno soffrendo”, spiega l’assessore dei Lavori Pubblici della Regione Sardegna, Paolo Maninchedda, che ha presieduto stamani il tavolo tecnico di cui fanno parte anche Distretto Idrografico, Arpas, Protezione Civile, Egas, Abbanoa e Enas.
La Regione ha predisposto una serie di lavori per attingere dagli invasi capienti, appunto il Coghinas, e sta mettendo a punto i potabilizzatori e creando le ridondanze per allungare i giorni di acqua potabile nei paesi più colpiti. “Ma se continua così è chiaro che si va verso lo stato di emergenza”, dice Maninchedda. La Regione in queste settimane ha realizzato alcuni interventi per alimentare il Nord della Gallura attraverso il Coghinas, per migliorare il prelievo sul Liscia (Ss) e la potabilità dell’acqua, per collegare il lago Lerno con Sos Canales e quindi garantire più acqua potabile possibile al Goceano. Altro problema molto importante è salvaguardare la stagione irrigua. “Stiamo cercando soluzioni anche per non togliere acqua agli agricoltori. Non è facile -spiega Maninchedda – ma stiamo facendo tutto il possibile per affrontare al meglio questo terribile periodo di siccità”. Se dovesse essere dichiarato lo stato di emergenza, la Regione avrebbe poteri commissariali per poter realizzare rapidamente interventi urgenti derogando alle procedure ordinarie.