Un team di ingegneri svizzeri ha i presupposti per celle solari molto migliori di quelle che conosciamo. Scopriamo i pro ed i contro
Costruire celle solari con la perovkiste è molto dispendioso, un team di ingegneri svizzeri ha messo a punto un sistema di fabbricazione che crea i presupposti per una produzione industriale non troppo dispendiosa.
L’idea è semplice: nelle celle solari tradizionali, il progettista è sempre di fronte ad un bivio, assorbire i fotoni a più alta energia trascurando una fetta dello spettro luminoso oppure raccogliere diverse lunghezze d’onda sprecando però parecchio potenziale energetico. Ma, usando più celle sovrapposte, anche fino a 4 l’una sull’altra, non si dovrebbe più scegliere soltanto una tra le due strade, in modo che alcune celle svolgano una funzione e le rimanenti svolgano l’altra.
Superato un problema però, ne viene fuori un altro: tutti i test condotti fino a questo momento hanno riscontrato costi tutt’ora fuori mercato, quindi si può intuire che il passo da qui a far sì che questa invenzione si trasformi in un prodotto commerciale non sia proprio breve.
Le celle a due piani sono ideali per gli spazzi ristretti, ma questo materiale, la perovkiste, non ha un life-time uguale al silicio, soprattutto in presenza di acqua e questo è uno degli ostacoli da non sottovalutare!
