Tecnologia: ‘stampate’ le scarpe 3D con la plastica degli oceani

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Adidas e Parley for the Oceans avviano una partnership tutta particolare: ripulire gli oceani dai materiali plastici che vengono riutilizzati per la stampa di scarpe 3D

Proteggere la vita sottomarina è diventato il 14° obiettivo di sviluppo dell’ONU, ed è proprio questo è il momento giusto per trasformare le parole in azioni! Adidas Parley for the Oceans, organizzazioni che si occupano rispettivamente di abbigliamento sportivoriduzione dell’inquinamento, si sono legati attraverso una partnership molto particolare, per dare la giusta direzione a questo tipo di iniziative.

La plastica che galleggia sugli oceani, uno dei tanti simboli che ci fa riflettere su quanto trattiamo male il pianeta, può essere una risorsa e tornare a nuova vita, ma come? Sottoforma di scarpa! Si avete capito bene! Stampata con una stampante 3D ed ottenuta proprio da filamenti fatti con rifiuti plastici degli oceani. La calzatura, che ovviamente è ancora un prototipo, è stata presentata a Parigi in occasione dell’evento COP21, la conferenza sul cambiamento climatico che si è conclusa nei giorni scorsi. L’obiettivo, almeno al momento, non è quello di commercializzare la scarpa ma dimostrare come le aziende possono ripensare il design e aiutare a fermare l’inquinamento (degli oceani in questo caso).

Pare inoltre che la scarpa non sia tutta fatta di “spazzatura” oceanica, solo una parte, detta intersuola. In ogni caso, l’idea di una scarpa 3D non è certamente nuova, ma questa testimonianza, assieme al fatto che si prevede l’eliminazione delle buste di plastica in tutti i suoi negozi Adidas a partire dal primo trimestre del 2016, è un ottimo punto di partenza!

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