Oggi si ricorda il terremoto dello Stretto di Messina del 1908, l’ultimo gravissimo disastro di una terra, la Sicilia, continuamente martoriata da eventi di questo genere. La regione italiana, infatti, detiene il triste record di decessi dovuti agli eventi sismici. Dai dati raccolti la Sicilia sembra aver seppellito, per via dei terremoti, un numero imprecisato di persone che si aggira fra le 180 mila e le 250 mila unità nel corso degli ultimi 2000 anni.
E le altre regioni italiane?
Seguono Calabria e Campania, con un numero che si aggira fra le 60.000 e le 90.000 vittime per regione. L’Abruzzo, soprattutto il territorio interno più vicino all’Appennino, risulta essere ad elevato rischio sismico. I morti negli ultimi 2000 anni si aggirano fra i 40.000 e i 50.000.
Basilicata e Molise seppelliscono fra le 25.000 e le 30.000 vittime, per regione.
Al nord il record lo detiene il Friuli, con circa 25-30 mila morti.
Il Veneto conta diversi eventi significativi, uno in particolare. Il terremoto del 1117, da solo ha funestato tutto il nord Italia, seminando circa 30.000 morti. In suolo veneto si contarono circa 16.500 vittime. In totale il Veneto conta circa 18-20 mila morti, sempre tenendo conto del periodo di 2000 anni a questa parte.
L’Umbria è la regione dell’Italia Centrale, seconda solo all’Abruzzo, più soggetta a eventi sismici, i quali hanno causato nella regione fra gli 8.000 e gli 11.000 morti.
La Puglia è la regione del sud meno martoriata da questi eventi, pur contando dai 5.000 ai 10.000 morti, alla pari con il Lazio.
La Lombardia non è considerata regione ad elevato rischio sismico, tuttavia alcuni singoli eventi isolati avvenuti nel vicino Veneto, soprattutto quello del 1117, avrebbero causato, nella regione, un numero imprecisato di vittime che si aggirerebbe fra le 7.000 e le 9.000 unità.
Seguono le Marche, con 4-5 mila morti e la Liguria, con 2.500-3.5000 vittime.
Sorprende la posizione del Trentino Alto-Adige. Infatti l’area non presenta gravi rischi sismici, però risente dei terremoti importanti avvenuti sul confine sud-orientale con il Veneto. Fra il terremoto del 1046 e quello del 1117, più rari altri casi, si contano circa 2-3 mila vittime sul territorio regionale.
In Toscana sono avvenute delle scosse in epoche molto antiche e non si hanno testimonianze approfondite. Tuttavia, dai dati raccolti, si stimano, negli ultimi 2000 anni di storia, dalle 1.000 alle 1.5000 vittime.
Seguono l’Emilia-Romagna, con circa 450-700 morti e il Piemonte, con circa 250-500 vittime.
Penultima, la Valle d’Aosta. Si ha solo la conferma ufficiale di una persona morta per via del terremoto del Vallese del 1855. Gli eventi sismici, infatti, sono molto rari nella regione. Tuttavia è possibile che possano essere morte decine di persone nel territorio a causa di terremoti avvenuti aldilà delle Alpi in epoche più remote.
Pensate, quindi, che tutta l’Italia sia soggetta a vittime causate da terremoti? Vi sbagliate!
Perché la Sardegna, oltre che contare rarissimi eventi sismici, non ha mai subito perdite umane dovute a questi eventi.