Ieri sera una scossa di terremoto si è verificata sulle Alpi francesi, a 12 km a nord-est dal paese di Chorges e a 115 km a sud-ovest rispetto a Torino, con ipocentro a soli 2 km di profondità
Ieri sera, mentre in molti festeggiavano insieme aspettando la mezzanotte, la terra ha tremato in suolo francese. La scossa ha avuto una magnitudo di 2.5 sulla scala Richter e si è verificata alle 22,29 (ora italiana) non molto distante dal confine con il Piemonte, più precisamente a 12 chilometri a nord-est da Chorges, paese turistico dell’Oltralpe, situato nella regione della Provenza, e a 115 chilometri a sud-ovest di Torino. Il lieve sisma ha però avuto un ipocentro molto superficiale, stimato dall’EMSC a soli 2 chilometri di profondità. La scossa non ha provocato danni a cose o a persone, data la scarsa potenza intrinseca del terremoto. Tuttavia, il distretto delle Alpi Sud-Occidentali, secondo la classificazione sismica del territorio francese, è esposto ad un moderato rischio di eventi importanti.
L’ultimo in ordine cronologico è considerato quello verificatosi la sera del 7 Aprile 2014. L’evento raggiunse una magnitudo di 4.9 sulla Scala Richter. Le segnalazioni furono molto numerose anche in Italia, soprattutto fra Piemonte e Liguria occidentali. Si verificarono anche alcuni lievi danni nei paesi francesi più vicini all’epicentro. Anche in quel caso l’ipocentro fu molto superficiale (5 chilometri di profondità). Non fu riscontrata nessuna vittima.
All’inzio del secolo scorso, invece, sempre nella regione della Provenza, si verificò un terremoto molto intenso. La scossa, magnitudo 6.2 della scala Richter, colpì la porzione sud-orientale della regione, devastandone il paese di Lambesc e seminando panico fra la popolazione e crolli importanti in tutta la Costa Azzurra. Alcuni danni si registrarono anche in suolo italiano, soprattutto nel ponentino ligure, fra Ventimiglia e Sanremo. I morti, tutti in suolo francese, furono 46. Molti i feriti.
Quindi il versante francese delle Alpi Sud-Occidentali viene giustamente classificato come territorio con moderato rischio di eventi importanti. Viceversa, secondo la classificazione sismica del nostro Paese aggiornata al 2014 il versante italiano delle Alpi Sud-Occidentali viene considerato a basso rischio sismico. Anche se la storia direbbe il contrario. Sono più di una decina, infatti, i terremoti abbattutisi nell’area negli ultimi mille anni che hanno causato considerevoli danni e a volte anche numerose vittime. Fra questi ricordiamo quelli più importanti:
- nel 1221 nel basso Monferrato, con indicibili danni e numerose vittime;
- nel 1301 a Cuneo, con numerosi crolli e vittime;
- nella notte fra il 1° e il 2 Febbraio 1369 ad Alessandria, VII-VIII della Scala Mercalli, con gravi crolli e vittime;
- il 23 Settembre 1502 a Cuneo, con molti danni gravi crolli e diverse vittime;
- il 22 Ottobre 1541 ( Mw 5.2 Richter) nella Valle Scrivia, in provincia di Alessandria, con gravi danni nella città capoluogo e alcune vittime. Molto danni anche a Novi Ligure, Stazzano e Serravalle Scrivia;
- nel Marzo 1564 nel distretto delle Alpi Marittime, con circa mille morti;
- il 28 Dicembre 1703 a Villafranca Piemonte, in provincia di Torino, con numerosi crolli e vittime;
- il 30 Marzo 1753 in Val Chisone, in provincia di Torino, con molte vittime;
- il 2 Aprile 1808 a Pinerolo, (VIII MCS) con numerosi crolli in molti paesi della provincia di Torino;
- il 23 Febbraio 1818 in Liguria al confine con la Francia (Mw 5.7 Richter), rovinoso a Porto Maurizio e Sanremo, con danni anche ad Alassio;
- nel Gennaio 1819, con gravi danni in tutta la Riviera Occidentale;
- il 26 Maggio del 1831, con epicentro a Taggia e gravi danni in 15 borgate del ponentino, basso piemontese e del nizzardo;
- il 23 Febbraio 1887 (Mw 6.4 Richter) a Diano Marina, con 644 morti accertati e danni enormi. Fu causa anche di un’onda di maremoto che allagò l’entroterra vicino al luogo dell’epicentro e ne distrusse i porti. L’intensità venne valuta intorno al X° della Scala Mercalli. Oltre 100.000 gli sfollati.
Sorge spontanea una domanda. Se la Francia considera a moderato rischio sismico un’area dove sono avvenuti degli episodi importanti, perché la stessa area, il distretto sismico delle Alpi Marittime (che comprende sia una parte del territorio francese che italiano), viene considerata dalla nostra classificazione del territorio come area a basso rischio sismico?
Perché la mappatura del 2006 considerava la zona centrale dell’Imperiese e il Piemonte centro-occidentale a medio rischio sismico e oggi non più?