Il 26 Gennaio 1904 è una triste giornata per la cultura italiana. Infatti, 112 anni fa, un catastrofico incendio scoppiato nella città di Torino per via di un guasto e divampato per mezzo delle forti raffiche di vento, avvolse con la sua forza distruttrice la Biblioteca Nazionale.
La struttura fu fondata nei primi anni del 1700, quando Vittorio Amedeo II di Savoia volle fondare la Regia Biblioteca Universitaria, che raccolse molti volumi dell’Ateneo Torinese. Verso la fine del Settecento, nell’ottica di sostegno all’attività scientifica promosso dai Savoia, confluirono nell’edificio diversi lasciti e acquisizioni di libri rari, alcuni addirittura unici. Nel 1876 fu insignita del prestigioso titolo di Biblioteca Nazionale.
Quando la notte fra il 25 e il 26 Gennaio 1904 le fiamme avvolsero l’edificio distrusse circa la metà dei 4.200 manoscritti e incenerì 30.000 dei 250.000 volumi; inoltre andarono disintegrati gli incunaboli (primi manifesti di eventi culturali) piemontesi, delle aldine e della consultazione. Molte porzioni della struttura, comprese alcune sezioni del tetto, crollarono. Fu un problema riparare i libri sopravvissuti all’incendio dalle intemperie dell’inverno, per questo la ricostruzione e riparazione dovette essere molto veloce.